Dall'India con sudore - parte 9


Bibi Ka Maqbara, noto come mini-Taj-Mahal, Aurangabad


» 25 agosto 2015, Aurangabad

Da Mumbai ci muoviamo verso l'interno via bus-letto, altra notte di viaggio con destinazione Aurangabad. Come il nome suggerisce si tratta di una città a maggioranza musulmana. Come sempre, appena scesi dal bus un'onda di eccitazione serpeggia nella gente nei dintorni e cominciano a farsi sotto i tassisti, i proprietari di moto-risciò e i procacciatori di affari.

Noi però ormai cominciamo ad essere sgamati per cui usiamo le loro armi contro di loro: non appena una folla adeguata ci si è fatta attorno lanciamo la proposta di portarci all'hotel che abbiamo scelto sulla guida (avendo l'accortezza di non dirne il nome, ma solo la via) ad un prezzo bassissimo: la folla delusa abbandona il boccone, tranne il procacciatore d'affari che conta di recuperare poi con qualche altro servizio, così troviamo il passaggio pressoché gratuito. Durante il breve viaggio ci propone di tutto, ma si accorge ben presto che niente ci ingolosisce: vogliamo solo arrivare nella via che gli abbiamo chiesto.

Una cosa bella degli indiani è la sportività: se da una parte il tentativo di fregarti è praticamente una regola, quando non ci riescono reagiscono sorridendo, come dire: «Bravo!». Da noi, invece, dove vige l'illusione dell'onestà, nessuno ammetterà mai di aver tentato di fregarti, quindi la reazione è sempre la rabbia, come dire che lo stronzo sei tu.

Abbiamo scelto Aurangabad perché si trova in mezzo a diversi punti di interesse ed è un buon punto di partenza per poi scendere verso Sud nell'entroterra, anche se non sappiamo ancora come raggiungere Hampi di lì a qualche giorno. Ma una soluzione salterà fuori.

La prima destinazione ad Aurangabad è il mini-Taj-Mahal, una copia in miniatura di quello ad Agra.




Mentre tentiamo di raggiungerlo ci si affianca un ragazzo che si offre di darci indicazioni, ma scopriamo ben presto che è solo affascinato dal nostro essere occidentali. Stava andando a lavorare ma ha deciso di seguire noi perché un'occasione del genere magari non gli ricapita più. È gentile e non tenta di fare affari, fa solo mille domande, così non ce lo scrolliamo di dosso subito e anzi ce lo portiamo a pranzo, cosa che lo fa felicissimo; continua a tempestarci di domande su come viviamo dall'altra parte del mondo, e le risposte lo lasciano di stucco il più delle volte. Ha 25 anni e sembra particolarmente interessato alle questioni di relazione tra i sessi e al grado di libertà sessuale e generale dalle nostre parti. Dopo diversi tentativi a vuoto riusciamo ad accomiatarci da lui e a prendere un tuc-tuc per il mini-Taj-Mahal.


Dettaglio del mini-Taj-Mahal


Uscendo da quella visita, per tornare in città troviamo un moto-risciò con la capottina leopardata rosa, e il suo conducente, appena partiti, si ferma per mostrarci tutti i suoi diari di dediche che i turisti gli hanno lasciato dopo i suoi servizi: è un tour-operator, mica un semplice guidatore di tuc-tuc! Il personaggio, che si chiama Aman, ci piace, così decidiamo di rivederlo la sera per pianificare i prossimi giorni e vedere tutti i posti che ci interessano, più altri di cui lui ci mostra alcune foto veramente affascinanti: è chiaro che stiamo muovendoci verso la parte più magica del continente.

Si tratta di percorrere qualcosa come un migliaio di Km in pochi giorni, così serve un'automobile e alla fine viene coinvolto anche Gabù, un suo amico (lui lo chiama fratello, ma usa lo stesso termine per un sacco di persone diverse).


Dettaglio del mini-Taj-Mahal


Inizia così la fase del viaggio in compagnia di Aman e Gabù, le guide-compagnone che si fanno una vacanza spesata dagli occidentali in cambio di assistenza, protezione e interfacciamento con la dimensione indiana, e la prima tappa - una cosa che non potevo non vedere dal vivo - è il cratere meteorico di Lonar, uno dei pochissimi presenti sulla Terra: un cratere largo 2 Km situato in mezzo alla più piana pianura, con tanto di lago salato all'interno. Si stima che l'impatto risalga a 50.000 anni fa, e va da sé che sarebbe stato simpatico vederlo accadere, anche se probabilmente la distanza di sicurezza sarebbe stata tale che non si sarebbe visto granché in ogni caso! Il botto, invece, si sarebbe sentito anche dall'Australia.


Cratere di Lonar


Cratere di Lonar - panoramica - clicca per ingrandire




...e con questo finisce il resoconto dall'India, ma se l'India non è l'unico tuo interesse nella vita:


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