Materia vs Coscienza


Antico Dipterocarpo in Thailandia, circonferenza: 15 m


Con il termine animismo si indicano quelle religioni o culti in cui vengono attribuite qualità divine o soprannaturali a cose, luoghi o esseri materiali. Queste religioni cioè non identificano le divinità come esseri puramente trascendenti, bensì attribuiscono proprietà spirituali a determinate realtà materiali.

Nella foto qui sopra si nota il grande e antichissimo albero, ai piedi del quale gli isolani di Ko Panghan in Thailandia hanno posto un tempietto, un altarino, sul quale portano regolarmente bevande e frutta come offerta allo spirito della pianta. Per essere precisi in Thailandia questi tempietti appaiono ovunque, in ogni casa, in ogni proprietà, persino all'angolo dei grossi e futuristici complessi architettonici in piena Bangkok.
Nella foto qui sotto un altro esempio simile.


Grande Acacia, Thailandia. Nota il tempietto rosso ai suoi piedi.

Ho sentito occidentali dire dei thailandesi che sono "molto superstiziosi", e questo non ci stupisce affatto perché nella nostra cultura l'Universo è fatto di Materia ma non di Coscienza, di Spirito, per cui sappiamo che loro sbagliano, che credono in stupidaggini. Loro, per converso, sanno che noi siamo materialisti che di più non si può, che crediamo solo nel numerino in fondo a destra, il Dio Denaro. Chi ha ragione?

Ma la vera domanda è: perché mai un'intera nazione - e per la verità quasi un intero continente - dovrebbe avere simili credenze così radicate? Senza motivo? O forse sanno qualcosa che noi non sappiamo? O che abbiamo dimenticato?

Scavando un po' nella Storia scopriamo che anche qui in Europa c'erano le stesse credenze; gli antichi Romani avevano tempietti nelle case dedicati agli spiritelli della Terra a cui facevano offerte, i nativi americani lo stesso, anzi avevano un vero e proprio rapporto di scambio con la Terra; è stato così anche qui in Italia finché, nei primi secoli dopo Cristo, noi europei abbiamo adottato il Cristianesimo come religione di Stato, ed è stato fatto un grande lavoro di soppressione di queste credenze, note come paganesimo, integrandone alcuni tratti nel culto cristiano e cancellando il resto. Mille anni dopo la Scienza si è separata dal Cristianesimo dedicandosi alla Materia, e la morale di questa Storia è che siamo noi che abbiamo cancellato quelle credenze, ma praticamente erano presenti ovunque sul pianeta.

Curioso, no?

Per l'esattezza, la dinamica è stata che siamo passati ad una religione monoteista per cui tutto il senso della spiritualità, che prima era diffuso alla Natura e alla Terra, è stato concentrato in un'unica direzione trascendente; è stato un lavoro culturale ed artificiale partito dall'alto, dai palazzi del Potere dell'Impero, ed era un lavoro che aveva soprattutto finalità di controllo politico; non a caso nei mille anni successivi il Potere più grande in questa parte di mondo è stato quello della Chiesa Romana. Successivamente questo Potere è venuto meno, schiacciato soprattutto dai progressi della Scienza che hanno dimostrato gli errori nella visione cosmologica sostenuta con grande violenza (letteralmente) dalle istituzioni religiose e che hanno poi prodotto risultati tangibili nel senso del progresso teorico e tecnologico, facendo della Scienza la punta di diamante della Civiltà Occidentale nella descrizione della meccanica del mondo fisico e nell'avanzamento tecnico, ma sempre conservando la storica separazione dalla dimensione spirituale.

Questa divisione era necessaria, all'inizio, perché la Scienza doveva staccarsi nettamente dai dogmi che la Chiesa aveva imposto per un millennio, così si è definita come metodo di indagine, un metodo che prevede dei criteri che si applicano molto bene alla Materia e all'Energia (che sono la stessa cosa), quindi a ciò che si vede, si tocca o si rileva in qualche modo, ma ad esempio ignorano quasi del tutto quel "fenomeno collaterale" chiamato Coscienza, cioè il fatto che io so di esistere, penso e scrivo, e tu sai di esistere, leggi e capisci. Dall'altra parte l'impostazione monoteista cristiana, stabilendo una serie di criteri e dogmi sulla spiritualità, una specie di burocrazia dello Spirito fatta su misura per i "figli di Dio", aveva stabilito che solo noi umani avevamo un'anima, e anima è un concetto piuttosto vago ma intuitivamente credo che tutti la identifichiamo come quella stessa cosa che io chiamo Coscienza.

Risultato: dopo 2000 anni di travagli ed interferenze reciproche tra sfere diverse, ci ritroviamo tra le mani l'immagine di un Universo inanimato e meccanico fatto di cose in cui c'è solo una scimmia che è consapevole.

Ora, non so che cosa ne pensi tu, caro Lettore, ma secondo me è ora di rivedere un po' tutta la faccenda! E questa è una delle cose che faremo da qui in avanti. Rimani collegato!

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