Trascendenza e religioni




C'è un libro molto bello di Ida Magli, "Il mulino di Ofelia - Uomini e dei", che tratta dal punto di vista antropologico la nascita e lo sviluppo delle religioni e il loro legame profondo con il Potere, la sessualità, il Sacrificio e ne mette in luce le ricorrenze tipiche in ogni cultura sin dall'antichità mostrandone molti meccanismi tipici. Lo consiglio perché, anche se non è di facilissima lettura, fornisce l'immediata visione di una struttura simbolica altrimenti difficile da scorgere.

Con meno pretese metto nero su bianco la mia visione sull'argomento, integrando tutte le sfaccettature che mi riesce di scorgere compresa qualcuna molto poco nota, che per qualcuno potrebbe essere inedita.

Come pensatore curioso e libero, concordo con Cartesio nella scelta del punto di partenza: Cogito, ergo sum, nel senso che l'unica vera certezza che ho è che io esisto; sono abbastanza persuaso del resto del mondo - di cui però non mi azzardo a dare per scontata la realtà e l'interpretazione profonda - e da lì la mia convinzione sfuma lentamente verso zero affondando in un fitto reticolo di ipotesi molto affascinanti ma inestricabile.

Ai miei occhi i cardini della realtà religiosa sono:

» tradizione e geografia
» adattamento ambientale
» complesso della madre eterna
» identità, genesi e scopo
» problema della Morte
» percezione e stati di coscienza

In questo post ne darò giusto un'indicazione sommaria, ma medito di scrivere qualcosa di più corposo in altre forme rispetto a questo blog.


» tradizione e geografia

Nasciamo e siamo immersi in una cultura, ci dicono cose sul mondo, nella nostra mente si forma una struttura di simboli, di suoni familiari, di abitudini. Può essere difficile smantellare in seguito questa struttura perché è il nucleo dell'Ego, e in questo modo non ci rendiamo conto che crediamo A perché dalle nostre parti tutti credono A, ma se fossimo nati in un altro posto crederemmo B.
Inoltre le credenze di famiglia, siccome anche per gli altri membri del nucleo famigliare hanno un valore emotivo più o meno forte, rappresentano un collante e diventa difficile pensare di uscirne, o lo si pensa ma si mantiene il segreto.


» adattamento ambientale

Questo vale anche rispetto alla società al di fuori della famiglia ove questa rispecchi e dia importanza a quelle stesse credenze, perché a questo punto l'adeguarsi è una strada in discesa, automatica, mentre il non adeguarsi - anche solo nella forma di porre seriamente delle questioni - diventa una strada in salita, cioè problemi da risolvere sul piano sociale e relazionale anziché su quello speculativo che altrimenti non ci sarebbero, e la cui utilità è dubbia dato che resta nel campo della speculazione a meno che siano portati alle conseguenze di modificare il proprio set di valori e di conseguenza lo stile di vita, con altre conseguenze sociali e relazionali.


» complesso della Madre Eterna

Una seconda ragione - già evidenziata in La madre eterna - è la cicatrice psicologica-emotiva della figura della madre come entità originale, onnipotente e amorevole a cui affidarsi; tema già trattato in maggiore profondità nel post dedicato.


» identità, genesi e scopo

Tutti prima o poi ci poniamo le domande direzionali, o causalistiche, o temporali: da dove viene tutto? Dove va tutto? Perché c'è Tutto? Perché esisto? Chi sono?

Personalmente mi ci gingillo ancora oggi e trovo che siano fonte di inesauribile divertimento intellettuale, anche perché le possibili risposte sono tali e tante che diventa davvero difficile operare una scelta che non sia del tutto arbitraria tra le diverse possibilità; ma per alcune persone la presenza delle domande senza le risposte è di per sé un problema, e hanno bisogno di avere una risposta, non importa quale ma che sia "sicura"; naturalmente nessuna risposta sarà "sicura", e per questo problema irrisolvibile esistono dei McDonald's della filosofia che hanno risposte preconfezionate che vengono fornite unitamente ad una speciale salsina della casa chiamata Fede, cioè una sicurezza basata su se stessa. Dicono che funziona.


» il problema della Morte

Il problema della Morte è che siamo animali e gli animali muoiono; noi su questo ragioniamo, lo sappiamo e spesso la cosa non ci piace. Ci sono almeno 3 modi di affrontare questo problema: rimozione, negazione e accettazione. La rimozione è l'approccio più tipico del nostro tempo e consiste nell'ignorare il pensiero, fare finta che non ci sia spingendolo nel subconscio; naturalmente non funziona. La negazione, che funziona così così, è l'auto-convincersi di un Al-di-là in qualche forma; siccome questo Al-di-là è un prodotto per cui c'è domanda, c'è chi lo vende e chi lo compra; il problema è che la salsina della Fede è una ricetta un po' malferma e se ne rende conto chiunque, per cui il problema della Morte è spostato: tutto lo sforzo va nella conservazione della Fede, ma perdura sottotraccia l'angoscia della Morte ogni volta che la Fede scende appena sotto il 100% di potenza. Naturalmente la soluzione del problema della Morte è accettarla, mettersi il cuore in pace. Poi se esiste un qualche Al-di-là tanto meglio, ma niente illusioni.


» stati di coscienza

Tutti abbiamo la percezione di una possibile dualità Materia/Coscienza; esistono i due termini e le due idee, quindi ha senso ipotizzare una divisione che potrebbe andare oltre il discorso due facce della stessa medaglia. Lo Spirito potrebbe essere altro e separabile dalla Materia (potrebbe, condizionale). La Coscienza in alcune situazioni appare separabile e può attingere a contenuti la cui provenienza è a tutt'oggi misteriosa. È opinione di molti che alla base di tutte le religioni ci sia l'assunzione in tempi antichi di funghi e piante allucinogene che solo in tempi molto recenti sono state vietate, ma sono sempre state presenti nell'ambiente in cui l'Uomo ha mosso i primi passi, per migliaia di anni, e sono tipicamente alla base dello sciamanesimo. L'Uomo si è evoluto per migliaia di anni in stretta simbiosi con una pianta in particolare, la canapa, da cui otteneva fibre, olii, materiali da costruzione per molti oggetti, e i cui fiori contengono varie sostanze medicamentose e un blando allucinogeno, il THC, che dà un grande senso di unità spirituale con il mondo e gli altri oltre a potenziare l'immaginazione e l'intelletto. Questa pianta è stata vietata negli anni '30 del secolo scorso per ragioni industriali. Altri allucinogeni più potenti come la Psilocibina presente in molti funghi hanno bassa tossicità e danno esperienze molto forti e ricche di contenuti originali, che includono la sensazione di essere in presenza di colossali entità trascendenti che comunicano con il soggetto.

Queste restano esperienze della Coscienza slegate dal piano materiale, ed è molto probabile che siano alla base di tutto il misticismo e quindi del pensiero religioso umano. Gli stati fortemente allucinatori anticamente erano chiamati estasi, cioè "essere fuori".






Letture consigliate:

Ida Magli » Gesù di Nazareth
Aldous Huxley » Le porte della percezione
Terence McKenna » Food of the Gods



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