Involuzione umana
Sulla base dei più recenti reperti archeologici che riguardano la nostra specie, l'apice del volume cerebrale della razza umana (rapporto volume cervello/massa corporea) è stato tra 120.000 e 20.000 anni fa: quello è stato il nostro momento di massimo splendore, il volume cerebrale medio era di 1500 cc.
Da allora è stato in calo ed è oggi attestato sui 1350 cc. Questo spiega molte cose, non è vero?
Accanto a questo dobbiamo notare che sia nei cani che nelle scimmie il cervello risulta più grosso negli individualisti e meno sviluppato negli individui sociali. Ad esempio il lupo ha più cervello del cane domestico, e le scimmie che vivono in grandi comunità hanno meno cervello di quelle più individualiste.
Una possibile spiegazione per questo è che per essere autonomo devi poter processare moltissimi dati e prendere decisioni da solo, mentre quando vivi in un gruppo sociale le decisioni sono prese collettivamente e all'individuo ben integrato serve solo imitare gli altri senza grandi speculazioni.
Questo sembra ribaltare la frittata: se la direzione del processo evolutivo umano è di andare verso una macro-comunità, il paragone con la società delle formiche sorge spontaneo e la singola formica non solo non è, ma non deve essere un genio, al contrario deve essere stupida per eseguire ciecamente la sua programmazione, in modo - diremmo noi - quasi del tutto inconsapevole.
All'improvviso quindi l'agghiacciante situazione italiana sembra porre gli italiani all'avanguardia evolutiva, mentre gli individui come il sottoscritto, con un grosso capoccione, individualisti e sprezzanti, sono letteralmente dei trogloditi. In effetti, alla luce di questa apparente intenzione evolutiva della specie, ha perfettamente senso che i miei geni antichi non si propaghino e infatti, guarda caso, sono uno dei pochi che se ne infischia bellamente della riproduzione, oltre al fatto che - come ormai sai bene, caro Lettore - in quanto troglodita mi pregio di darti della testa di cazzo quando e come mi gira.
Quadra perfettamente.
A quanto sembra, quindi, Idiocracy non era un film comico ma un documentario scientifico con valore profetico, e il futuro della specie non sono artisti, poeti e scienziati ma i giovani ipernutriti dallo sguardo spento e la cultura generale di un paramecio. Tutte le cose di cui ci lamentiamo: l'inconsapevolezza, l'ignoranza, il degrado della sQuola, il disinteresse, il disimpegno, la sproporzione tra l'attenzione per il frivolo vuoto e quella per il profondo, l'analfabetismo funzionale, tutto questo è la rotta perfetta di Madre Natura che guida la nostra mano: stiamo diventando scimmie-formica.
I Buddha, i Gesù, i Maometto, i Platone, i Socrate non erano i primi a svegliarsi, erano gli ultimi a ricordare un passato glorioso che negli ultimi 20.000 anni è scivolato sempre più nell'allucinazione culturale, da cui non è più previsto che l'individuo si svegli. Il destino dell'Uomo è di addormentarsi per sempre nel Sogno di Specie, mentre Madre Natura farà di noi ciò che le serve, e di cui forse qualcosa possiamo intravedere.