Il caso Snowden e il Panopticon




Del caso Snowden sappiamo: programmatore, ex-dipendente della CIA, ha rivelato che il governo USA ha accesso ad ogni e qualsiasi dato che circoli su e via Internet. Il caso è stato sbandierato dai media per molto tempo, con questo fantomatico personaggio che vagava per il mondo in cerca di asilo politico.





Il Panopticon invece è un modello di carcere progettato - ma mai realizzato - dal filosofo Jeremy Bentham - un bel personaggione. Il principio di funzionamento del carcere era che, anche se c'era un solo guardiano al centro del cilindro, questo guardiano era invisibile ai detenuti ma poteva vedere chiunque in qualunque momento.




La strategia del Panopticon è che non conta se davvero sei sotto osservazione, ciò che sviluppa l'effetto repressivo desiderato è il dubbio, il pensiero che in ogni momento potresti essere sotto gli occhi del Guardiano. In altre parole il meccanismo è psicologico: non funziona se i carcerati non sanno del guardiano, funziona solo se i carcerati sanno che (forse) c'è un guardiano dietro ai vetri a specchio e che (forse) li sta guardando proprio in questo momento.

Ed ecco che il caso Snowden assume tutt'un altro sapore possibile.

Ce li vedo, i potenti della Terra, che montano il caso mediatico da zero con il fine preciso di creare nella mente di ogni persona nel mondo la possibilità che ci sia qualche cane da guardia che ti guarda attraverso la telecamera del tuo smartphone in ogni momento, che potrebbe leggere le tue email e chat, che potrebbe avere una mappa completa della tua personalità e dei tuoi movimenti nei minimi dettagli.



Infatti stranamente i media, tutti i media cominciano a strombazzare la vicenda anziché passarla sotto silenzio come fanno con molte altre cose. Non temono il Governo che li nutre, vanno pesanti e ci vanno tranquilli, Snowden si trasforma in una star di Hollywood:




Non serve che sia vero, non serve neanche che tu ci creda. Basta che tu abbia il dubbio, e sei già in carcere psicologico preventivo.

Geniale.




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