Un batiscafo nello Spirito
È un lungo discorso che qui diamo per scontato quello che va dalla Fisica Quantistica alla Sincronicità, dalla Legge di Attrazione alla pace interiore. Il punto centrale è che l'Universo c'è perché lo guardi, cioè la Mente e la cosiddetta Realtà sono un Tutt'Uno.
Questo è molto bello da dire e da credere, ma la sensazione istintiva dice l'esatto opposto; per chi capisce la grossa differenza che passa tra credere e sapere, cioè chi si rende conto che i due termini indicano due cose molto diverse e ben distinte, la questione può ancora rappresentare un problema.
D'altra parte l'Universo inteso come oggettivo, concreto, solido, reale e rigido nelle sue costrizioni fisiche è il Dogma #1 della Scienza, dalla quale discende la visione standard delle cose e della vita nella nostra cultura. Dire quindi - come pure emerge dalla più profonda analisi della regina delle Scienze, la Fisica - che l'Universo è per almeno metà Mente resta una nozione sospesa lì in un compartimento speculativo che fa fatica ad essudare nell'esperienza quotidiana e in tutte le altre aree della nostra vita.
Disponiamo di molte tecnologie per indagare la realtà fisica: microscopi, telescopi, spettrografi, acceleratori di particelle, etc e tutti questi strumenti ci permettono di scendere nelle profondità dello Spazio, della Materia e dell'Energia, cioè nella metà del Tutto che per la Scienza non è affatto metà, ma Tutto.
Quali strumenti abbiamo per scandagliare l'altra metà?
È chiaro che aprire una scatola cranica e mettersi ad armeggiare con il chilo e mezzo di gelatina lì dentro non porta a questi grandi risultati: puoi magari vedere una grave lesione, ma quel tipo di indagine non ti dice nulla su un cuore infranto, un Hitler, una geniale intuizione o un sogno rivelatore.
In effetti è il metodo che è sbagliato, perché affronta l'altra metà del Tutto - la Mente, lo Spirito - dallo stesso punto di vista della prima metà: come oggetto fisico, materiale.
In effetti è il metodo che è sbagliato, perché affronta l'altra metà del Tutto - la Mente, lo Spirito - dallo stesso punto di vista della prima metà: come oggetto fisico, materiale.
Inoltre questo tipo di indagine si basa sull'assunto (Dogma Scientifico #2) che l'organo cervello sia ciò che ospita e genera la Mente, escludendo a priori che - tanto per dirne una - possa essere, ad esempio, in qualche modo una centralina rice-trasmittente collegata con un campo più ampio, e virtualmente ampio tanto quanto l'Universo stesso, dato che i due sono Tutt'Uno. Oppure, all'estremo, il fatto stesso di avere un corpo con un cervello potrebbe essere parte dell'illusione.
Gli abissi dello Spirito che anima il mondo, quindi, vanno indagati dall'interno della Mente, solo che, a quanto sembra, la Mente è normalmente confinata al tunnel dei 5 sensi, cioè noi viviamo nella Realtà che la nostra mente ha costruito, e in condizioni normali non riusciamo a prescindere da questa.
Se esistessero delle tecnologie per infrangere le pareti di questo tunnel, quindi, e proiettarci in un più vasto spazio dello Spirito per studiarlo dall'interno - l'equivalente psichico di un microscopio o di un telescopio - dovremmo usare quella via.
Se non abbiamo idea di quali potrebbero essere questi strumenti, possiamo comunque dargli un nome di categoria, così sarà già pronto per quando li troveremo. Come potremmo chiamarli?
Quello che sappiamo è che certamente avranno la funzione di rivelarci lo Spirito, di farci navigare negli abissi della Mente, quindi potremmo partire da lì: in greco, Mente/Spirito si dice psykhé, mentre chiaro/evidente si dice dêlos; così il nome generico di questi strumenti potrebbe essere: psichedelici.
Quello che sappiamo è che certamente avranno la funzione di rivelarci lo Spirito, di farci navigare negli abissi della Mente, quindi potremmo partire da lì: in greco, Mente/Spirito si dice psykhé, mentre chiaro/evidente si dice dêlos; così il nome generico di questi strumenti potrebbe essere: psichedelici.
E, sempre per quando dovessimo scoprirli, è bene tenere presente che non si tratterà di leggere le scoperte fatte da altri, ma di immergersi in prima persona. In altre parole è bene essere in buone condizioni fisiche e ben saldi psichicamente, pronti per lo meno a vedere la logica del mondo apparente andare in frantumi e rivelarsi ben altro.
Significa passare dal credere al sapere qualcosa che non si può dire con le parole, quindi è bene avere davvero la curiosità dello scienziato ed essere pronti a tutto sul piano cognitivo, filosofico, psicologico, perché della simpatica storiella della Scienza non resterà pietra su pietra. In compenso ci sarà un nuovo tipo di comprensione, in un Universo che, a quel punto, sarà almeno due volte più grande. Ma anche 20 volte...