Perché il "multiculturalismo" è scherzare col fuoco
C'è chi vede e chi no che l'Unione Europea è unione solo nella retorica, che nasconde gli storici interessi particolari delle varie nazioni, e c'è chi ricorda l'episodio sanguinoso della dissoluzione della Jugoslavia, che è stata la fine dello stato più multietnico e multireligioso d'Europa. La scorsa estate tra Slovenia e Croazia ho attraversato paesi pieni di case crivellate di colpi e abbandonate, ancora presenti in molte zone dell'entroterra.
Dovremmo accorgerci della coincidenza?
Qualcuno ricorderà il periodo, 15/20 anni fa, in cui l'Europa viaggiava al grido del MULTIKULTI, evviva il multiculturalismo. Be', la Jugoslavia ha dato una dimostrazione empirica di quale possa essere l'esito di quell'esperimento (sulla propria pelle). Come stiamo vedendo è in atto una grossa reazione in tutta Europa rispetto alle politiche degli ultimi 20 anni, ormai si dice ovunque "questa Europa", e quel grido, nei fatti, non si sente più.
Perché, citando Jordan Peterson:
"Multiculturalismo è un concetto che descrive la situazione del mondo, che infatti è pieno di guerre. Quindi come potrebbe mai funzionare? Le persone che convivono devono giocare un gioco comune, con lo stesso set di regole. Ma questo è esattamente la negazione del concetto di multiculturalismo, perché una cultura è un set di regole condivise, se invece gruppi diversi giocano secondo regole diverse, il risultato sarà la guerra."
L'equivoco - e la conseguente illusione - nascono nella mente di chi è avanti, perché sa che è tutto relativo, che una cultura è solo una cultura e non la Verità, per questo avanza nella vita modificando ed accrescendo sé stesso. Se tutti fossero avanti, in essenza non sarebbe più multiculturalismo ma postculturalismo.
Il problema è che, perché una cosa del genere funzioni nella realtà, quindi a scala di milioni di persone e su un tempo lungo, dovrebbero appunto essere tutti avanti. E questo non è possibile, per definizione: se qualcuno è avanti, significa che qualcun altro è indietro, e sta aggrappato alle sue regole e credenze perché sono l'unica àncora che ha a proteggerlo dalla vertigine del Vuoto: vedendole messe in dubbio sarà perso, quindi spaventato, quindi aggressivo, e sarà lui a premere il grilletto per primo.
Da lì in avanti si chiama reazione a catena, come nella fissione nucleare.