Omega Point » 8 « RedShift




Fu Edwin Hubble, durante le sue osservazioni delle lontane galassie, a scoprire il fenomeno del redshift, cioè il fatto che la luce proveniente da punti lontani nello spazio giunge a noi leggermente "stiracchiata", cioè abbassata di frequenza. Si pensò subito all'effetto Doppler, da cui la deduzione che quegli oggetti (tutti) si stessero allontanando da noi, quindi che l'Universo stesse espandendosi, e da qui nacque l'improbabile teoria del Big Bang.




Successive osservazioni evidenziarono che, più un oggetto cosmico è lontano, maggiore è il redshift, tanto che oltre un certo punto le galassie scompaiono dalla luce visibile e sono rintracciabili solo come onde radio, e si arriva all'estremo stiracchiamento all'estremo dell'Universo osservabile.




Da allora, da queste prime osservazioni, il castello di deduzioni e supposizioni è cresciuto costantemente, creando l'infinità di problemi e incongruenze contro cui lottano l'astrofisica e la cosmologia moderne, fino ad arrivare alla comicità di materia ed energia oscure, che sono l'estremo arrampicamento sugli specchi pur di non ammettere che non ci si sta capendo una mazza fritta, e quindi per non stroncare centinaia di carriere di accademici e star scientifiche, sempre più barricate dietro l'impenetrabile muro delle loro equazioni mistiche - l'equivalente moderno della Santa Messa in latino propinata per secoli alle comari di campagna, che a stento parlavano il loro dialetto.




Ma io non ho questo problema: l'unica cosa che tengo a mente è il dato di osservazione in sé, e, dove vedo deduzioni improbabili, suppongo che l'errore stia altrove, da qualche parte nelle premesse, che sono il terreno sempre fertile su cui sbocciano e prosperano le più gustose cazzate del mondo.

La mia spiegazione del redshift è molto più semplice ed elegante, ma è qualcosa a cui gli scienziati non potrebbero mai arrivare, per tante ragioni che hanno a che fare con i compartimenti stagni, così fondamentali per la mente occidentale, e con gli assunti di fondo della Scienza. Ma è coerente con tutto il resto dei miei discorsi - in fondo, è sempre la stessa cosa che ripeto da anni. Ciò che faccio - in qualità di ragno-BucoNero - è allacciare sempre più fili allo stesso discorso: la mia personale Teoria Unificata del Tutto, la cui equazione è X=X - il passo successivo a E=mc² - una inutilissima tautologia di cui ogni scienziato riderebbe, e anch'io riderei guardandolo ridere.




Bene, siamo pronti?

Qui c'è il video, sono appena 6':40", non ti tengo in ballo tanto, una manata e via: a buon intenditor poche parole.





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