Il prezzo (salato) dell'ottimismo
"Perché accadono cose brutte alle persone buone?" |
Strano a dirsi ma ci sono due livelli distinti di ottimismo:
» uno è quello che riguarda la sfera personale e si può rappresentare con frasi tipo «mi tocca lavare i piatti ma alla fine mi passerà perché intanto penserò ad altro di più piacevole» oppure «questo lavoro è difficile ma ce la posso fare, alla fine sarà un successo!».
» l'altro è quello che riguarda cose molto al di là del tuo controllo e potremmo dire che riguardano il mondo umano, la Società, la Storia; è quell'ottimismo che riguarda il diventare tutti buoni, il vedere sparire la violenza, le guerre, i crimini, la stupidità, etc.
Del primo tipo sono un grande fan, perché in ultima analisi quel tipo di approccio ricade nel campo dell'auto-condizionamento e può realmente portare a grandi risultati diretti e concreti con un impatto sul proprio benessere; del secondo tipo invece sono un feroce avversario, perché ha un effetto opposto, e la ragione è che quel tipo di pensiero positivo ha un effetto pressoché nullo sul mondo reale mentre ha un effetto su di sé, creando aspettative che andranno deluse e che quindi ti si ritorceranno contro nella forma di fatti che ti sorprendono negativamente, abbassandoti il tono dell'umore e quindi riducendo il benessere.
Quando scegli di illuderti sul mondo, sulla gente e sulla vita gli esempi che ti fanno raccapricciare sono infiniti: anziani picchiati nelle case di riposo così come bambini negli asili, violenza gratuita sugli animali, le questioni della politica e della criminalità in genere, episodi allucinanti in Famiglie Normali™, tradimenti da amici, la lista è infinita, quindi ne soffri, ti arrabbi, e tenti di combattere qualcosa che non è possibile combattere né vincere.
"difendere la nostra America sponsorizzato da Sig Sauer. Episodio 9: DOBBIAMO FARE COSE CATTIVE ALLE PERSONE CATTIVE" |
Questo tipo di ottimismo deriva dalle illusioni sulla vita, per l'esattezza dal volersi fare illusioni sulla vita; qualche tempo fa ho trovato una bellissima frase da qualche parte, che centrava esattamente il mio punto di vista; recitava tipo:
La vita varrà anche la pena d'essere vissuta,
ma non vale la pena di essere iniziata.
il che ci porta alla questione della riproduzione: le maggiori illusioni appartengono alle donne in genere, alle madri in particolare e ai genitori in generale, ed è inevitabile dato che le prime intendono mettere al mondo altra gente e non sono disposte a sentire ragioni in merito; gli altri si sono già resi responsabili della presenza di qualcun altro quindi sono costretti, per coerenza cognitiva, a postulare che ne valga la pena e a combattere tutto ciò che sembra dimostrare l'opposto.
Se invece ti tiri fuori dall'automatismo della riproduzione ad ogni costo e prima ti metti a ragionarci, non hai più bisogno di mentirti e vivere vedendo lo schifo e soffrendone, ma puoi permetterti di sorriderne sapendo che lo schifo esiste, è sempre esistito ed esisterà sempre, ma tu semplicemente guardi e passerai via senza costringere qualcun altro a sorbirselo o subirselo.
Io non ho bisogno di mentirmi sul mondo, sulla gente e sulla vita perché io non continuo la Giostra, la Giostra finisce con me: grande liberazione!
"Cari Ottimista, Pessimista e Realista, mentre voi eravate presi a discutere sul bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, io l'ho bevuto. Sinceramente vostro, l'Opportunista." |