Linguaggio, Mente e Sarkephterixqway




Proseguiamo il discorso iniziato con Lode a Sarkephterixqway, e prosegue concludendo con La magia di Sarkephterixqway.

Dicevamo che qualsiasi parola nel nostro dizionario si può definire solo attraverso altre parole, e ognuna di esse a sua volta è definita da altre parole, per cui nell'insieme il nostro dizionario si può pensare come una sfera di punti collegati ad altri punti, senza via d'uscita:




Dicevamo anche che alcune parole aderiscono al mondo concreto e altre meno: gatto può essere un oggetto concreto e tangibile, ma permanenza no. Per cui il nostro dizionario solo in parte ha una sovrapposizione con il mondo reale, in gran parte è fatto di idee astratte e altri elementi strutturali del linguaggio.

Concatenando le parole in frasi, emergono queste stesse caratteristiche in modo ancora più complesso ed interconnesso.

Ad esempio:

Il gatto sta mangiando un topo può essere una descrizione di elementi concreti in una scena concreta.

L'attitudine al comando non è da tutti è una frase che ha significato ma può solo essere spiegata con altre parole, cioè ha un notevole grado di astrazione.

Le istituzioni europee ambiscono alla sottrazione di tutte le sovranità nazionali degli stati membri è ad un livello di astrazione astronomico, cioè si parla di cose che in nessuna forma esistono nel mondo reale, e tuttavia possono avere degli effetti al livello concreto, agendo pur sempre da un campo di astrazione, cioè essendo "vere" solo nella mente di molte persone che però modificano i propri comportamenti in funzione di queste astrazioni.

Per rappresentare questa idea ho dovuto inventarmi un'immagine:




L'immagine rappresenta la sfera del linguaggio che modifica la realtà materiale, creando qualcosa (il cratere) che è un effetto a livello del concreto ed è solo in parte una rappresentazione della sfera completa, che esiste ed ha senso solo nella nostra mente.

Altro esempio: una chiesa è solo una costruzione di pietra, cemento e vetro, ma il suo significato per chi l'ha costruita e per chi la frequenta va ben al di là della materia che la compone. Tuttavia, la parte non-materiale della chiesa è nella mente delle persone e non può esistere in assenza del linguaggio che le dia struttura e che la renda trasmissibile tra persone.

Fin qui è tutto abbastanza intuitivo. L'aspetto magico della faccenda è questo: poniamo che io e te siamo in un deserto piatto e - forse per un colpo di Sole - ad un certo punto ti dico:

"Ehi, la birra fresca mi ha fatto venire un'idea fantastica! Scaviamo un buco circolare, leggermente concavo all'interno e con i bordi rialzati!"

"Ma sei un vero genio! È un'idea fantastica, iniziamo subito!"

Così cominciamo a badilare, e prima del tramonto abbiamo creato il nostro bel cratere. Ora, ci sono una serie di cose strane in questa storia. La prima è che io ho emesso dei suoni con la bocca, e l'effetto finale di questi suoni è stato che nella realtà materiale è apparso un cratere artificiale. In Fisica questo fenomeno di trasformazione da una forma fisica (suono, vibrazione dell'aria) in un'altra (il terreno con la nuova conformazione) si chiama trasduzione. È avvenuta una trasduzione. E ciò che ha operato da trasduttore è stato il cervello, cioè un chilo e qualcosa di gelatina biologica.

Nel tentativo di capire che diavolo è successo in quella masserella di gelatina, potremmo provare ad immaginare il cervello come il processore di un computer che, a seconda della configurazione dei comandi in ingresso, attiva certi percorsi nei suoi circuiti anziché altri.




Ma il problema, nel nostro caso, è che durante la trasduzione è accaduta una cosa molto strana: ad un certo punto, dopo che io ho pronunciato la mia frase, tu (?) hai visto (?) il cratere già realizzato nella tua mente (?) prima che esistesse nella realtà. Cioè è avvenuta una prima trasduzione dalle parole, che erano suoni modulati nell'aria, ad un non meglio definito campo mentale in cui i significati delle parole hanno creato un'immagine, e questa poi è stata tradotta in realtà attraverso un'attività di scavo nel tempo.

Questo ci crea una serie di problemi.

[ Tu ] che cos'è? Chi o che cos'è che ha visto una cosa che doveva ancora esistere? Chi/che cosa è l'Osservatore?

Poi, ovviamente, la [ Mente ]: questo misterioso Osservatore vede delle cose prendere forma da qualche parte, che non è qui, nel mondo concreto. Noi diciamo nella Mente. Dov'era quel cratere che hai visto quando ancora non esisteva? Che cos'è quello spazio? È uno spazio entro cui possono prendere forma cose che non esistono, ma dov'è? Che cos'è? Come si concilia con l'idea che il cervello sia esattamente come il processore di un computer? E soprattutto che diavolo è successo nella mia mente quando mi è venuta l'idea iniziale? Venuta da dove? Sarebbe importante perché quell'idea, venuta da non-si-sa-dove in non-si-sa-cosa, è stata l'evento iniziale che ha prodotto, qualche ora più tardi, l'apparizione di un cratere nel mondo concreto!

E in tutto questo non perdiamo di vista il ruolo-chiave del nostro amico [ Linguaggio ]: senza questo strumento astratto, incomprensibile, l'idea non sarebbe passata nella tua mente e il cratere non ci sarebbe stato.




Tutto questo, dall'inizio del post, ti è arrivato attraverso il linguaggio che stai leggendo, che ha creato forme nella tua mente, viste da te che sei un osservatore che non può vedersi. Non è questione di occhi, la situazione qui non è più un animale che vede un mondo fuori da sé. Questo osservatore interno che vede anche gli oggetti nella mente è qualcosa di più profondo, più indietro del volto della scimmia, vede cose che stanno in uno spazio non-fisico che non si trova aprendo il cranio e scavando nella gelatina. Abbiamo quindi 3 elementi del tutto incomprensibili, che possono però manipolare tutto il resto:

Un Osservatore che non riesce ad osservare se stesso.

Una Mente che non riesce a comprendere se stessa.

Un Linguaggio che non riesce a spiegare se stesso.

Ti ricorda qualcosa?





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