Perché non voto




Riassumo quel che sarà già chiaro per chi segue il Gregge da tempo.

Il mio totale disinteresse per la partecipazione ai processi democratici è una questione di approccio generale. La mia posizione rispetto all'umanità e ai suoi accidenti è radicale: radicale non significa che farei la rivoluzione per creare un nuovo ordine. Significa, più profondamente, che so che l'ordine attuale è già l'ordine naturale: gerarchie di dominio garantite dalla violenza e ammorbidite quel minimo che serve a non innescare rivolte aperte, il tutto annegato in un brodo di allucinazioni linguistiche con cui si incantano le masse di ignoranti e ingenui.

Nella struttura fondamentale, così è sempre stato, così sarà sempre.

Ma, parlando di voto, io non cerco gente che mi domini, quindi non vado a scegliere i miei dominatori. Sarebbe come dire che accetto il gioco, invece io non lo accetto. Piuttosto accetterei loro, i Dominatori, con l'accetta proprio. Se voti non puoi lamentarti, il gioco è quello e se partecipi ne accetti le regole e lo sviluppo. Invece puoi lamentarti per tutta la vita se il gioco non lo accetti, non partecipi e continui solo a sputare sul tabellone, come ripicca per il fatto che non ti lasciano abbandonare la ludoteca.

Sia chiaro: il gioco in cui ci siamo messi a me non mi piace neanche un po', non ci vedo niente né di bello né di buono, detesto lo stile di vita standard che si è delineato in quest'epoca, e tra l'altro non sono nemmeno al mondo volontario: mi solleva il pensiero che a 47 anni il peggio è passato e tra un po' sarà finita, e che quindi tutto questo è solo un B-movie a metà del secondo tempo: presto sarò fuori dal cinema, e senza eredi.

Libero.

La cosa più odiata da qualsiasi politico: un uomo libero.

Nel mio mondo ci sono io (organismo di categoria primate overclockato), le mie relazioni con altri organismi (per lo più altri primati, ma non soltanto) e poi c'è il resto dell'ambiente attorno, da cui estrarre le risorse che mi servono per sopravvivere ancora un po' e dalle cui insidie proteggermi, il mio habitat, nutriente e insidioso: mari, montagne, ecosistemi, galassie, cetacei, libellule e sì, come parte del paesaggio, ci sono anche gli altri miliardi di umani con tutte le loro cazzate, tra cui la politica e le crocette nell'urna.

La "società".




Si accapigliano perché ognuno vuole deformare l'organizzazione della società a proprio vantaggio - alcuni, il 20% circa, a vantaggio di qualcun altro - ma io non ho quell'ambizione. Come ho detto non me ne frega niente, perché società e relativa organizzazione sono follia già nella loro essenza e non vedo modi in cui potrebbero essere migliori. La mia strategia non è tentare di alterarle, è starne il più lontano possibile, o almeno a distanza di sicurezza. Non le voglio diverse, le voglio fuori dai coglioni e basta. Chiaramente, non potendo cancellare loro, me ne sto a distanza io, che faccio prima, e da quella distanza le uso come intrattenimento e le derido.

Altrimenti sarebbe come lamentarsi dei brontolii del vulcano su cui hai messo la tenda: sei stupido. Smonta la tenda e vai lontano dal vulcano. Magari rimontala su un vulvano.

Qualcuno potrebbe obiettare che disinteressandomi potrebbero anche tassarmi l'aria che respiro, ma io so che è una cazzata: intanto ci pensa già chiunque altro a opporre resistenza, inoltre è ovvio che ormai non c'è più spazio ulteriore di tassazione senza strangolare tutto e tutti: il bestiame va sfruttato, è lì per quello, però deve sopravvivere, se no il gioco è finito e tutto torna nella scatola.

Ma, volendo proprio parlarne, ci sono due ragioni per cui l'aria non è già tassata: 1) è troppo complicato monitorare il consumo personale e 2) non c'è bisogno di tassarti l'aria: una cosa vale l'altra, il che cosa è solo una scusa, sono i soldi l'obiettivo; le tasse confluiscono comunque nel grande calderone del gettito, basta alzare l'IVA ed è quasi come se ti avessero tassato l'aria. Certo, l'IVA ti incula in funzione di quanto compri, quindi se - come me - opponi un rifiuto quasi tassativo (...) ad ogni acquisto non strettamente legato alla pura sopravvivenza, in realtà un po' li freghi.

E comunque è già pieno di gente che sbraita e si sbraccia, quelli non mancano mai, uno più uno meno non fa differenza. Sono quei poveretti che pensano di essere infelici per colpa della società e della politica, mentre il vero problema è un altro: ti hanno messo al mondo e sai che morirai. Questo fa impazzire gli stupidi. Se non sei stupido invece ti rilassi e ridi.

Sulle tasse, però, vale la pena di chiarire bene la mia posizione, perché è divertente, ti piacerà un sacco:





Io non vedo buoni e cattivi, Stato e Mafia, ma vedo solo strutture di potere, che funzionano tutte allo stesso modo, hanno la stessa identica meccanica, che per quanto ti riguarda significa che c'è qualcuno a cui devi dare del denaro altrimenti ti rompe i coglioni. Questo è inevitabile se stai nel raggio d'azione della società umana. Puoi fare l'eremita radicale e te ne liberi, ma in quel caso il costo sale da altre parti: troppo sbatti. Quindi la prendo come un male inevitabile: paghi e ti lasciano in pace. È un compromesso che al momento posso accettare. Il bello, oltre una certa età - superate sQuola e obblighi vari - è che lo Stato ti cerca solo per chiederti il pizzo, per il resto non lo senti mai, come se non ci fosse. Al massimo sei tu che devi andare ad elemosinare un qualche servizio, e mischiandoti a quella folla di mendicanti vittimisti e lamentosi ti rendi conto di quanto sia più dignitoso provvedere a te e morire da solo.

Questo si lega anche al mio rapporto col denaro, che credo non sia di tipo troppo comune.

Per me il denaro esiste in 3 stati possibili: se non è quel denaro che ti serve per i tuoi bisogni (sopravvivenza), allora è quell'eccesso che può diventare garanzia sul futuro prossimo, oppure spesa inutile per cose/servizi inutili - se sei quel tipo che appena ha due lire non riesce a pensare ad altro che a come bruciarsele. Io quest'ultimo stato non lo sperimento più da tempo: quando ho i conti pagati e posso pagarli ancora per sei mesi sono a posto, l'eccesso è zavorra stagnante, futuro, tanto non compro niente lo stesso.

La Dea Economia mi sprofonderà nel suo Inferno!

A questo punto dovrebbe arrivare il liceale di sinistra che sbraita:


SÌ, MA I SERVIZI CHE LO STATO TI DÀ?!?!1




Sarò Franco (una delle mie personalità).

  • Della sQuola non me ne frega un razzo perché non ho e non farò figli.
  • Della Sanità non me ne frega un razzo perché non mi fido né dei medici né della medicina come visione delle cose; nel dubbio mi fido della Natura: sono un animale e come tale vivo e morirò, tanto non si scappa lo stesso.
  • Delle strade non me ne frega un razzo perché non ho la macchina, e in bici le evito il più possibile, prendo le sterrate di campagna. Vorrei che le strade non ci fossero, se chiedete a me possiamo abbandonarle tutte. No, peggio di così: se chiedete a me dovete tirarle su tutte e cancellarne ogni traccia.
  • Delle forze per far rispettare la legge non vedo l'utilità perché in Italia la legge non c'è anche pagando, lo Stato non vuole fare lo Stato, chi lo controlla davvero (che non sei tu, bischero che vai a mettere la crocetta tutto bello incazzato) vuole solo incassare tangenti e sostituire gli schiavi attuali con modelli più funzionali allo scopo, capaci di lavorare in trance e inclini a scopare e figliare senza criterio. E lo farà, il piano è evidente, fila senza intoppi da 20 anni. Un fucile d'assalto in spalla mi fa sentire molto più sicuro del 113.

Quindi di che cosa stiamo parlando?

Nel mio caso personale la tassazione è veramente furto a tutti gli effetti, perché io non trarrò alcun beneficio, in alcuna forma, dalle cose che contribuisco a pagare, ma a qualcuno frega qualcosa?

Quindi perché dovrebbe fregare a me di costoro?

Se/quando le cose si metteranno male davvero (guerra civile, dittatura esplicita, teocrazia dagli occhi di bragia, etc) i miei piani prevedono semplicemente una ritirata verso la Natura. Sono un gatto: mi piace stare vicino agli insediamenti umani per godere del calduccio e di qualche comodità, ma sono sempre pronto a scattare qualche metro in là, fuori portata, per lasciare che la follia umana si faccia il suo sclerino, che ogni tanto le serve per recuperare un accenno di senno.


"Non essere triste a causa delle persone. Moriranno tutti."


Vedi quindi perché non voto? È proprio un punto di vista diverso.

Non so, molti vivono in questo trip per cui si sentono umani convinti immersi nel fiume della Storia Umana, in cui tutti pretendono che ti spendi per la Grande Causa dell'Umanità, del Paese, di un qualche Dio, della Giustizia, del Futuro, e via delirando.

Che cosa c'è che ancora non hanno capito? Eppure a sQuola ci sono andati...

Il mio trip è questo, invece: sto vedendo un Universo spettacolare, caotico, chiaramente psichedelico e sì, ovviamente lo vedo attraverso gli occhi di un organismo (che appartiene ad una specie, che ha le sue caratteristiche di specie, etc) ma essenzialmente la questione è sopravvivere finché dura (anzi: finché non è troppo dura) giocando, ridendo, ballando e poi bye-bye, si torna alla dissoluzione estatica, e sarà come non essere nemmeno nati mai.

A me l'Umanità in generale sta sui coglioni. Tutta, con la sola eccezione di circa un terzo delle persone che credono di starmi simpatiche. Il colore della pelle è solo un dettaglio, il mio razzismo è molto più radicale. Qualcuno si sbraccia a dimostrare che sarebbe sbagliato parlare di razze tra i Sapiens-Sapiens perché la specie è una sola. In realtà questa è l'ennesima cazzata politicamente corretta: basta pensare alle razze canine e lo vedi da te. Però mi piacerebbe che avesse senso, così potrei dire con orgoglio di essere uno dei pochi veri razzisti in circolazione, perché io odio tutta la razza umana, non solo una parte.

Mangio, dormo al caldo, gioco gratis al Gregge, e anche dopo aver pagato le tangenti allo Stato - per mantenere le vostre cagate inutili - me ne avanza ancora che sta lì a far la muffa. Magari tra un po' investirò qualche risparmio nell'industria bellica, che secondo me sta per avere un momento di grande sviluppo.

Nessun politico ha qualcosa da offrirmi che io desideri (a meno che non voglia appendersi ad un albero). Solo il tempo ce l'ha, ma io non ho fretta.

Che cazzo dovrei votare a fare?




PS: dopo questa lunga ma doverosa descrizione, resta il fatto che io la tessera elettorale ce l'ho, e odio l'Unione Europea dal profondo del cuore. Per cui magari poi a votare ci vado lo stesso, così, giusto per rompere i coglioni, e chiaramente voterò per il partito/movimento che più di tutti si scaglia contro l'Unione Europea di merda - che, se proprio vogliamo vedere, è anche quello che manifesta la minor tendenza all'allucinazione e alla presa per il culo.

Ma so benissimo che nella mia vita è del tutto ininfluente. È giusto per rompere il cazzo, ci tengo a sottolinearlo. In un paese come l'Italia o comunque in Europa, al "diritto di voto" ci sputo sopra. Fossi svizzero ne avrei già più rispetto.


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