I cinque sciocchi
Pubblicato in origine 4 giugno 2019
» Tradotto da un podcast di Martin Butler «
Siamo tutti sciocchi di un tipo o di un altro, e distinguo 5 tipi fondamentali:
Lo sciocco-sciocco, che crede nella vita, e si fa guidare solo da quella. Questa è la maggior parte delle persone: non si interrogano granché sulla vita, non vogliono andare in quelle acque scure e profonde, preferiscono saltare tra le varie fasi sulla superficie: il prossimo lavoro, il prossimo partner, la prossima vacanza, la prossima auto nuova, e così via. Queste sono le cose che li tengono in moto, non si interrogano e fanno ciò che la società e la vita gli chiedono.
Poi ci sono gli sciocchi emozionale, intellettuale e corporeo, che si sono interrogati, non credono nella vita ma hanno creduto che, con la loro più spiccata propensione (emozionale, intellettuale o fisica), potessero costruire una specie di sovrastruttura sopra la vita.
Infine c'è lo sciocco che non crede nella vita e non crede nemmeno nelle proprie capacità, quindi non resta nulla. E questo è lo sciocco-Zero.
Ora vediamoli più in dettaglio.
► Lo sciocco-sciocco (sciocco²)
Per lo sciocco² la vita è OK. Prova a chiedere a qualcuno come va, e ti risponderà "Tutto bene!". Magari ha appena perso la madre o è andato in bancarotta, ma risponde "Tutto bene!" e continua a passare da una cosa all'altra sulla superficie, nella credenza che la vita sia OK.
Lo sciocco² trova un lavoro, si fa una famiglia, ha una bella macchina, fa 2 settimane di vacanza ogni anno. Se lo sciocco² conduce una vita normale, ogni tanto avrà dei crolli per le pressioni lavorative, il mutuo o i figli, una malattia di quando in quando, ma per lui la vita vale la pena di essere vissuta.
Ma quando diventa più vecchio, e sempre più spesso problemi di salute mostrano il loro brutto muso, allora ogni tanto comincerà a porsi qualche domanda e fare qualche ragionamento. Spesso vediamo che gli anziani, che sono disillusi (la vita era piena di promesse quando erano giovani, ma tipicamente quelle promesse non si manifestano nella vita reale), quando cominciano ad invecchiare e tutto si sgretola, cominciano a chiedersi a che cosa serviva tutto quanto.
E, quando lo sciocco² diventa ancora più vecchio, comincia ad intravedere la Nera Signora che lo aspetta, perché le persone attorno stanno morendo: parenti, genitori, amici, e pensa a ciò che avrebbe potuto essere, alle occasioni mancate, alla velocità con cui tutto è passato e andato, e le persone della sua vita cominciano a cadere come mosche; avendo investito tutto ciò che aveva nella vita, non resta nulla per sé. Come Gurdjieff segnala: chi non semina da giovane, non ha niente da raccogliere da vecchio.
Quindi lo sciocco² diventa più vecchio ma non più saggio; quando le grandi attrattive della giovinezza si spengono, non resta più niente, solo un guscio vuoto alla disperata ricerca di significato. Il tempo che avrebbe potuto spendere nell'acquisire saggezza è stato invece speso per vivere, perché lo sciocco² credeva nella vita.
Così vediamo spesso che gli anziani vanno in una di due direzioni, quando non hanno fatto alcun lavoro su sé stessi nella vita: o diventano frenetici, perché sentono che la morte si avvicina ogni giorno, e allora stipano nel tempo che gli rimane tutto ciò che riescono, hanno l'agenda che scoppia per settimane avanti, non riesci a vederli perché hanno sempre una cena, un incontro, un viaggio o qualche altra cosa.
Oppure diventano molto passivi, tranquilli, risentiti, un po' depressi e del tutto disinteressati alla vita. Probabilmente questa seconda direzione è preferibile alla prima, ma, in ogni caso, per entrambi parliamo di qualcuno che è stato ingannato dalla vita, ha creduto in tutti i lustrini e le fanfare per scoprire solo alla fine che non gli resta niente.
► Lo sciocco emozionale
Lo sciocco emozionale è qualcuno che ha capito da abbastanza giovane che investire tutto nella vita è un gioco da pazzi, per cui cerca un significato più alto. Sono guidati dalla ricerca di stati emotivi più rarefatti e dai piaceri che ne possono derivare. La vita intera può profumarsi delle pratiche che promettono di condurre a questi stati, e diventano come dei tossici, sentendosi defraudati se questi stati non gli sono accessibili.
Insieme alla ricerca di queste emozioni piacevoli, lo sciocco emozionale è facilmente placato da parole consolanti e rassicuranti, per questo è il tipo incline a cadere nei gruppi dediti alla spiritualità, all'auto-aiuto, ovunque ci siano parole che suonano come amorevolezza, gentilezza, pace, e così via, ed è perché hanno una risonanza emotiva con esse, è la loro inclinazione, non possono farci niente. Ed è il modo in cui pensano di trovare un significato che vada oltre la vita ordinaria.
C'è una netta carenza di pensiero critico, così lo sciocco emozionale può facilmente farsi trascinare dall'isteria di gruppo e dal pio desiderio; ma, mentre si avvicina la fine della vita, lo sciocco emozionale realizza che non ha niente di concreto in sé, nessuna concreta comprensione, solo stati emotivi che facevano baluginare grandi promesse, ma che non hanno mai portato niente di reale.
Anche se lo sciocco emozionale non credeva nella vita, ha commesso il grande errore di credere nelle emozioni.
► Lo sciocco intellettuale
Lo sciocco intellettuale, nella cui categoria metto anche me stesso, guarda la vita e vede solo inutilità e caos, perché vuole ordine e sistemi, vuole che tutto sia steso per bene in un progetto, in qualche grafico, un qualche modo di comprendere con logica. È per questa ragione che lo sciocco intellettuale non crede nella vita: perché non gli piacciono inutilità e caos.
Crede nei sistemi, e più sono intricati, meglio è. Alchimia, sistemi cosmologici, antica sapienza, sistemi filosofici, teologia sono tutti lì a disposizione per lo sciocco intellettuale. Ciò che cerca in questi sistemi è ordine, sopra ogni altra cosa. Deve avere chiarezza in un mondo confuso, perché non può tollerare l'idea che il mondo sia caotico e casuale.
Gli sciocchi intellettuali discutono senza fine sul significato di ogni parola in un sistema, dimentichi della possibilità che l'intero sistema sia buono solo per la spazzatura. Profondissime spaccature possono formarsi tra quelli che credono che una certa parola significhi X e quelli che credono che significhi Y. Dogmi, persecuzioni, bigottismo e altre simili squisitezze sono spesso i figli diretti degli sciocchi intellettuali che tentano di creare una fortezza intellettuale inattaccabile.
Più tardi nella vita lo sciocco intellettuale potrebbe essere soverchiato dalla generale inutilità e vuotezza delle sue sterili creazioni intellettuali; qualcosa dentro gli dà molto fastidio, e i suoi sistemi cominciano ad apparirgli come un abominio: ha cercato di mettere una camicia di forza alla vita, e la vita l'ha fatto a pezzi.
Lo sciocco intellettuale non aveva mai creduto nella vita, ma aveva creduto nel potere del pensiero, e tutto ciò che ha ottenuto dal pensiero è stata una prigione.
► Lo sciocco corporale
Neanche lo sciocco corporale è ingannato dalla vita, nemmeno per un minuto, e vuole solo rimandare quanto è possibile la decadenza del corpo fisico. Sa che accadrà, ne è consapevole, ma crede che forse, con il giusto regime, la decadenza possa essere rimandata, magari per sempre! Quindi la sua occupazione è preservare il corpo il più possibile.
Yoga, dieta, palestra, integratori, trattamenti, terapie, rilassamento e così via. C'è consapevolezza della vecchiaia, ma la morte è spesso subconscia: c'è una sensazione, una sorta di consapevolezza che un giorno tutto finirà, ma siccome lo sciocco corporale non è particolarmente dotato sui piani emozionale e intellettuale, ne ha una sorta di sensazione viscerale, non è qualcosa su cui ha ragionato.
Queste persone spesso non hanno grande intelligenza emotiva o intellettuale, perciò sono inclini ad ogni tipo di truffa, come comprare o vendere l'ultimo elisir dell'eterna giovinezza.
Quando invecchiano, il loro rifiuto di accettare la realtà diventa più forte, il che si traduce nel bisogno di attività costante e nell'incapacità di starsene tranquilli in compagnia di sé stessi. E alla fine vedono la propria vita per ciò che è stata: una superficiale adorazione del corpo nell'inutile tentativo di fermare il tempo. Lo sciocco corporale non aveva mai creduto nella vita e, in verità, ne era orripilato, ma aveva creduto nel potere del corpo, pagando un caro prezzo per capire solo alla fine che ha investito tutto in una sacca di carne putrescente.
► Lo sciocco-Zero
Lo sciocco-Zero non crede nella vita e nemmeno nei propri poteri fisici, emotivi o intellettuali; vede i suoi poteri come strumenti per demolire anziché per costruire. Mentre lo sciocco emozionale cerca esperienze emotive, lo sciocco-Zero tenta di comprendere le emozioni così da esserne meno influenzato.
Non ha tolleranza per i sistemi o per i fardelli intellettuali: sistemi metafisici, dogmi religiosi e speculazione filosofica non hanno presa, dà la caccia e demolisce ogni concetto che non abbia fondamenta abbastanza solide; idee come scopo, moralità, significato, spiritualità e altre che potrebbero essere frutto di nient'altro che immaginazione, sono viste per ciò che sono.
Per quanto riguarda il corpo, lo sciocco-Zero sa che sta morendo e sa che la morte non sarà ingannata dalla dieta, dall'esercizio e altri feticci. Lo sciocco-Zero è deliziato dalla decadenza del corpo e tratta con spavalderia gli esperti e i devoti, che credono che la vita sia un processo di accumulazione, mentre lui sa che è un processo di lasciar andare, di perdere. Il corpo non mente, l'intera vita è un processo di dissoluzione verso l'annientamento.
Lo sciocco-Zero vuole che la sua intera esistenza si muova verso lo Zero. E gode nel processo. Lo sciocco-Zero soffre di molte meno spine, perché non gli interessa cogliere le rose.
► Conclusione
Smetti di cogliere rose.
- Martin Butler -