Pensione d'invalidità filosofica

Pubblicato in origine 19 gen 2016



Dalla folla si levano le grida: "difendiamo le nostre radici!", "il crocifisso non si tocca!", "difendiamo la Famiglia!", e nessuno si accorge dei paradossi: vogliono difendere la Famiglia perché è l'unico rifugio sicuro in un mondo di squali e pezzi di merda, vogliono difendere le tradizioni e i crocifissi perché si illudono che siano gli unici baluardi di valori e di una moralità senza cui tutti sarebbero squali e pezzi di merda.

Ma se tutti siamo cresciuti in una Famiglia e tutti ci siamo beccati i crocifissi, com'è possibile che la Famiglia sia l'unico baluardo in un mondo di squali e pezzi di merda? Squali e pezzi di merda non vengono anche loro da una Famiglia e da una sfilza di crocifissi?

In altre parole: non è che Famiglia e crocifissi sono i generatori di squali e pezzi di merda? Oppure che sono completamente inutili e gli umani sono comunque per metà squali e pezzi di merda?




Ma andiamo più giù: tutti sappiamo che si muore, che si invecchia, ci si ammala, avvengono incidenti e nel frattempo siamo alla mercé di squali e pezzi di merda. Dopo millenni in cui la situazione resta invariata, com'è possibile che la gente ancora non se ne sia fatta una ragione, che mantenga tradizioni e storielle - chiaramente inutili per gestire la realtà della situazione - e continui ad essere colpita come da un maglio, di sorpresa, dall'inevitabile dose di realtà scomoda che le tocca?

Una Specie risolta è una Specie in cui un decesso è un decesso, così come una nascita è una nascita, e nessuno dei due provoca emozioni: dato che il gioco funziona così, non c'è nulla di sorprendente, di bello o di triste in nessuno dei due casi. Questo dovrebbe essere ovvio, perché invece per gli umani è scioccante? Perché invece di accettare le cose come sono insiste nel negarlo per poi sorprendersi e soffrirne?

Purtroppo non c'è una spiegazione diretta, ce n'è solo una per assurdo: se non fosse così non saremmo qui a parlarne.


"Non sono cieco,
ho solo visto abbastanza."


Qualche tempo fa, quando tutti gli opposti mi sono collassati insieme nella realizzazione dell'Omega Point, mi sono accorto che correvo un grosso rischio nel continuare a scrivere senza filtri da quella posizione: ciò che avrei detto avrebbe potuto causare il collasso dell'Universo, così come sommare +1 e -1 conduce allo Zero. Mi sono posto seriamente la questione, e al tempo avevo ritenuto che fosse più saggio continuare a girarci intorno senza mai puntare direttamente sull'evidenziazione dei paradossi la cui soluzione conduce all'Eschaton, l'Ultima Cosa.

Ma poi mi sono rilassato.

Ad un certo punto ho capito che non c'è modo di fermare la Giostra parlando o scrivendo, più vai vicino all'occhio del ciclone, più orbiti la prossimità dell'Omega, sdoppiandoti in opposti che paradossalmente coesistono, più si riduce la quantità di persone che capisce di che cosa stai parlando ed aumenta la quantità di quelle a cui sembri pazzo.




Non può che essere così, l'esistenza è fatta di sbilanciamenti: localmente di asimmetrie, di parzialità, di illusioni, mentre nell'insieme di parità perfetta attorno allo Zero, al Nulla. Il senso di Tutto è Niente, la somma di Tutto è Zero. Questo significa contemporaneamente che nulla esiste davvero e che perché Tutto continui ad apparire esistente è necessario che l'anello completo di significati ed errori resti invisibile: se vedi la serie completa di errori e paradossi che servono a tenere in vita un significato che non c'è, tu hai finito di prenderla sul serio, puoi solo giocare, e se non vuoi giocare dovresti sportivamente uscire dal campo anziché turbare la serietà di chi ancora si sta divertendo come un matto piangendo morti ed esaltando neonati.




Il giorno in cui a tutti sarà chiaro il trucco, al punto in cui diventerà Cultura insegnata ai bambini, sarà la Fine della Storia, o Eschaton. Ma questo non può accadere, perché chi arriva all'Omega e si rende conto del disastro, prende la rampa d'uscita dall'esistenza, corre ad abbracciare l'Eschaton, e gli altri quando arrivano arrivano; solo che nel frattempo si distraggono, lasciano i figli in balìa di TV e crocifissi, così tornano nel girone infernale dei paradossi invisibili e finisce che fanno un altro giro, poi un altro, poi un altro, e via senza fine.




Credo insomma che questo trucco dell'Esistenza si possa vedere, si possa capire, ma non si possa spiegare ad altri; credo che se ti metti a testa bassa a tentare di farlo vedere agli altri finisci sotto sedativo o sotto terra, punto e basta, perché la Giostra non deve fermarsi e quindi questo è l'unico possibile risultato che puoi ottenere.

Allora perché ci sto provando?




Perché punto ad una pensione di invalidità filosofica, si tratta di un patto con la società: io vengo considerato ufficialmente pazzo, così posso dire e scrivere quello che voglio e tutti sono autorizzati a non prendermi sul serio in quanto pazzo certificato. È perfetto! La società mi mantiene per potermi considerare pazzo e ridere di me, io rido della società di pazzi che mi mantengono pur di non impattare l'evidenza che sono l'unico sano in un mondo di pazzi.

Non c'è neanche bisogno di rinchiudermi perché non sono socialmente pericoloso: guardo gli umani come gli umani guardano gli insetti, con la stessa affezione, la stessa stima e lo stesso interesse. Come tranquillante va benissimo un continuo rifornimento di canapa aromatica.

Affare fatto?



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