Reality Surfing I » Iperdimensionalità applicata

Pubblicato in origine 1 ott 2014

Reality Surfing
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Avere un Blog è bello, e molto utile.

Una delle ragioni è che ti permette di osservare i tuoi pensieri che evolvono: il Blog è l'eco solidificata dei percorsi che ti è parso di scorgere nella vita e nel mondo, una memoria fossile di strutture che hai visto nella Realtà, e quindi anche la somma di tutte le strutture viste, che nel tempo si è rivelata improbabile e a tratti paradossale.

Questo accade perché non hai mai visto la Realtà, ciò che hai fatto è stato viaggiare in un veicolo fatto di interpretazioni di qualcosa, che nel tempo si sono evolute.

Tutte le logiche che hai intravisto possono essere in una qualche misura vere, ma in fondo sono solo pezzi di una struttura così vasta, così complicata che potremmo dire che è tutto vero, qualunque cosa si possa dire del mondo è vera e contemporaneamente non lo è, perché i nostri stati d'animo, le cose che mangiamo, i dati su cui ci basiamo e gli schemi che applichiamo sono sempre fattori distorsivi, e più elabori e approfondisci, più ti rendi conto che sei in un labirinto di possibilità in cui una sola cosa è certa: stai vedendo qualcosa, sei in una qualche situazione, e in qualche modo sei in un equilibrio - per quanto non sia sempre del tutto stabile e lineare.

Vivere, o esistere, è in essenza l'essere calato in una Presenza, che è contemporaneamente di un Universo lì davanti e di un Osservatore, che per avventura si trova dentro ad una scimmia evoluta, immersa in una Realtà Materiale che è ricostruita all'interno del cervello, un misterioso apparato biochimico diviso in due lobi, che per mestiere si interfaccia con la suddetta Realtà tentando di decodificarla e rappresentandosela in una costruzione psichica, non diversa dai sogni.

Quindi si tratta di una Realtà Virtuale.




Una delle cose impressionanti dell'esperienza con la psilocibina (vedi Note dall'Olanda) è stata la raffica di immagini ad occhi chiusi, che non ho descritto qui ma di cui posso dire che erano clamorosamente realistiche, iperdettagliate, artistiche, sublimi, divine. Non si trattava di "luci e colori" a casaccio, ma di scene tridimensionali assolutamente realistiche di qualcosa che non esiste (?). Non avevano affatto l'aria di provenire da me, dalla mia Mente o dalla mia memoria. Ma al di là della loro provenienza - che resta un dilemma interessantissimo - il punto è che una dopo l'altra potevano tranquillamente essere prese per Realtà; in altre parole il cervello ha tutta la potenza di calcolo per generare dal nulla Realtà alternative, e di fatto questa Realtà, la nostra, non esiste se non nella Mente, dove le radiazioni elettromagnetiche diventano luce e colori, le forme vengono definite e riconosciute, le onde di pressione nell'aria diventano suono, e così via.

Se ci fai caso, nonostante millenni di filosofia ed evoluzione tecnologica, per quanto riguarda la nostra lettura della Realtà - o chiamala Verità se preferisci - siamo ancora completamente al Grande Boh.

Una spiegazione plausibile per questo può stare nel fatto che si tratta di interpretazione da parte di una struttura astratta (la Coscienza, la Mente) che emerge misteriosamente da un organo gelatinoso dentro una scimmia, applica schemi con cui tenta di rappresentarsi, spiegare, capire, ma di fatto abbiamo un apparato che prende una manciata di dati frammentari e cerca di dargli un senso.

Un altro aspetto da non trascurare è che fa questo in completa solitudine, perché nessuno ha le stesse esperienze dalla stessa prospettiva nella stessa situazione, e tutto ciò che va oltre a "mi passi il sale, per favore?" risente delle limitazioni del linguaggio per venire comunicato ad altri.

In altre parole qualunque cosa chiunque possa dire sul mondo e sulla realtà è contemporaneamente vera, falsa, parziale, soggettiva, allucinatoria, in qualche modo e in qualche forma, perché la Realtà è il movimento fluido di una Mente che interpreta una situazione in cui è calata, mentre il sistema Situazione/Mente prosegue il proprio corso.




Avrai fatto caso, se nelle cose della Vita hai tentato di tracciare linee di demarcazione ben diritte e distinte, che per qualche ragione la Realtà cola sempre fuori, sbava. Sembra quasi che ci si diverta.

Questo qualcosa con cui interagiamo è fatto di curve, vortici, a volte è una tigre da cavalcare, altre volte è un'estasi, altre ancora è come stare sottoterra e sotto pressione, ma in essenza non riesci a metterlo in riga né ben a fuoco, non c'è verso, se ne inventa sempre una, c'è sempre un'eccezione, c'è sempre un'altra possibile spiegazione.

Soprattutto consiste in una tua ricostruzione, un'interpretazione, fedele per certi versi ma imprecisa per altri, completamente cieca per altri ancora, e non parlo di Materia Oscura, parlo di strutture che potrebbero ad esempio essere tese e risonanti tra il passato e il futuro, tra le coscienze degli Osservatori, o addirittura del fatto che, per quanto ne sai, potresti anche star interagendo con un'altra Mente che gioca con te creandoti la Realtà attorno e guarda la tua Vita come un film al cinema, e se ci pensi bene questa Mente potrebbe essere la tua: sei tu che stai vedendo la vita di un primate evoluto come al cinema, mentre divori pop-corn; potresti aver creato tu tutto quello che vedi, per quanto ne sai potesti essere una Mente che nuota all'interno della sua stessa immaginazione, e la tua Realtà nella vita di tutti i giorni è solo un guscio di immaginazione fossile con cui ti intrattieni giocando a fare la scimmia evoluta.





Correggimi se sbaglio, ma tu non ricordi un evento così macroscopico come la tua accensione in esistenza, vero? Sei nato, così ti dicono, ma tu non ricordi nessun momento di inizio, sbaglio? Per essere precisi ad un certo punto ha cominciato ad esistere un qualcosa di luminoso là fuori e piano piano ha preso forma tutto, un processo che ricorda molto da vicino il Big Bang, con la differenza che il tuo Big Bang è stato talmente silenzioso da passare del tutto inosservato, dimenticato, assente. Come se fossi esistito da sempre... Potrebbe essere solo una questione di memoria e di oblio il fatto che supponi di essere iniziato in un certo momento, ma è altrettanto credibile che tu sia esistito da sempre per lo meno come Osservatore, come entità che sogna, immagina ed è attiva e dimentica.

Puoi falsificare questa ipotesi? No, per questo non è Scienza; ma rimane il punto: è possibile. Puoi vederla così e non fa una grinza, sta in piedi meglio della Relatività di Einstein, solo non risponde ai requisiti del Metodo Scientifico; il Metodo Scientifico nasce su un assunto fondamentale, cioè che l'Universo esiste di per sé ed è oggettivo ed esterno a noi, ha delle leggi e tutti devono obbedire, mentre quello che stiamo dicendo è che potrebbe anche non essere così: siamo tutti solo delle Menti che navigano un sogno individuale in una Realtà per lo più immaginaria; puoi visualizzare la tua Coscienza che galleggia in uno spazio, in equilibrio energetico con delle strutture e degli elementi in equilibrio energetico, psichico, il tutto all'interno di un Flusso, dove con Flusso si intende in qualche modo il Tempo, il succedere, l'accadere del processo Osservatore-Universo.




Vedi che siamo già in piena iperdimensionalità: stiamo immaginando la Mente come un oggetto, una particella sospesa in uno spazio psichico, fatto di energie psichiche, che vengono rappresentate come lo spazio-tempo fisico del "Mondo Materiale". Le oscillazioni della particella-Mente nel tessuto energetico e le modificazioni del suo equilibrio ci danno l'idea del Tempo, dell'evolvere della situazione, del procedere.

Questo accadere può essere visto come l'effetto di un'energia attrattiva dal Futuro, come se la Mente fosse tirata in avanti da una misteriosa forza; oppure si può pensare questo Flusso come una specie di vortice iperdimensionale all'interno del quale, nella cui corrente sta (o surfa) la Coscienza, la Mente, l'Osservatore.




In parole ostiche: la fusione di Psicologia e Fisica, usate come coordinate di uno spazio in cui si rivela un Universo tutto nuovo, perché fuso nell'Osservatore e quindi da lui inscindibile. Tutti gli abissi dell'Universo che abbiamo esplorato corrispondono agli abissi della Mente: [1] la somiglianza tra i filamenti di galassie nell'Universo e i neuroni nel cervello è imbarazzante; [2] le particelle sub-atomiche che oscillano in più dimensioni, appaiono e scompaiono continuamente e stanno in equilibri energetici tra loro ricordano in maniera imbarazzante l'immagine della Coscienza sospesa nei suoi stessi contenuti, di cui parlavamo sopra; [3] il Big Bang, questo lampo di luce da cui prende forma tutto ricorda in modo imbarazzante l'esperienza di nascere, vedere la luce e poi vederla condensarsi in forme e oggetti, e [4] i buchi neri ricordano in maniera imbarazzante la Morte e il suo mistero.

La nostra immagine "scientifica" dell'Universo esplorato e pensato come Materia, Spazio, Energia e Tempo riflette noi stessi e la nostra psiche in ogni direzione, è tutto un gioco iperdimensionale di specchi: la Coscienza è nell'Universo e l'Universo è nella Coscienza.

Tutto è Uno, ci ripetono dall'antichità.

In parole semplici: puoi metterti a seguire le evoluzioni della tua Mente nell'attraversare la Realtà momento per momento, e studiarne le traiettorie. Vedere come sobbalza nelle rapide, vedere come trasla tra diverse luci, diverse colorazioni, e cominciare a fare di lei il tuo oggetto di interesse, perché da questa prospettiva la questione diventa molto semplice: quando capisci come funziona e cominci a prenderci la mano, puoi farne uno Sport, Reality Surfing, fare il surf sul Flusso della Realtà che accade alla scimmia evoluta in questo mistero di Universo, e cominciare ad indagare in che modo veramente si snoda l'esperienza che chiami Vita, e come la gestisci: quanto ti fai male, quanto ti diverti, quanto riesci a fare bene, quali curiosi filamenti di significati le sono intessuti attorno.




La prima cosa da imparare è stare in equilibrio sulla tavola.

La seconda è imparare come muoversi, perché se ti fermassi cadresti, ma soprattutto perché sei nel Flusso, e quello ti arriva incontro lo stesso.

La terza è prendere velocità e cominciare a planare come un pattinatore sul ghiaccio o come un surfista di quelli bravi che sfrecciano nel tubo sotto onde di 20 metri, sfruttandone tutta la potenza per viaggiare come il vento: il giocatore di livello Advanced.




Nei prossimi post approfondirò tutte le diverse cose che ho scoperto finora in questa dimensione - o da questa altitudine - e andranno sotto una nuova categoria del Blog che ho chiamato Reality Surfing; ne scrivo per condivisione, elaborazione collettiva e arricchimento della rosa del possibile, e perché a volte queste intuizioni mi paiono più risolutive sul piano pratico di tutte le Scienze e di tutte le Religioni messe insieme.


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