I non-morti




Tra i tanti paradossi della vita c'è quello dei non-morti, che sono tutti, perché non-morto = vivo, e non-vivo = morto. Ma, tra i vivi, tutti danno dei non-morti agli altri per ragioni di consapevolezza, anche se in due versi diversi.

Il non-morto inconsapevole - che si pensa vivo - pensa che siano dei non-morti quelli come noi, Estinzionisti, nichilisti non-riproduttivi che trovano nella filosofia lo strumento per fare ordine e sedersi nella negazione della vita. In effetti anch'io mi definisco orgogliosamente non-morto, è la superbia dell'ego e dell'intelletto che si sono rivoltati indietro a guardare la causa di tutta la sofferenza del mondo, e hanno scoperto che il problema è proprio la struttura della vita.

Il non-morto consapevole - che si pensa vivo solo di facciata - guarda come non-morti coloro che vengono vissuti dalla spinta vitale e dalla loro programmazione biologica e culturale senza rendersene conto, e quindi li chiama non-morti perché sa che sono delle marionette nelle mani della Natura, che li usa e li getta per il suo giochino ciclico di macellazione continua ed insensata.

La vita, in effetti, è l'unico gioco in cui nessuno vince mai: tutti morti, alla fine.




Poi mi dicono che dico banalità, cose ovvie, però alcune cose ovvie sono talmente ovvie che nessuno le dice mai, e finiscono per essere degli shock per chi, a furia di non sentirle mai, non ci aveva mai pensato. Cioè il non-morto inconsapevole, che è inconsapevole proprio per questo. Quindi vedi che l'ovvietà serve.

Ma no, non serve davvero, è solo intrattenimento: a che cosa potrebbe mai servire qualsiasi cosa, se siamo tutti morti? No, è solo intrattenimento per non-morti, di entrambi i tipi: quelli che sentendo queste cose diventano isterici e gridano al folle!, e parimenti quelli che sentendo queste cose si entusiasmano e gridano allora non sono pazzo!

Ecco, caso mai queste ovvietà servono a qualcuno per sentirsi meno solo, e a qualcun altro per mettere a fuoco un nemico - che è una delle tante indispensabili distrazioni, utili per non saltare nell'altra categoria di non-morti: i non-morti inconsapevoli sentono per istinto che la consapevolezza è il più grande nemico della vita e sanno evitare accuratamente tutto ciò che rischia di accendergliela.




Accendere la TV è ciò che li salva dall'accendere il cervello, è questo che non capiscono quelli che invitano ad accendere il cervello: chi invita ad accendere il cervello vorrebbe che tutti si rendessero conto di qualcosa di cui lui si è reso conto, e questo è un errore. Innanzitutto non è detto che uno, accendendo il cervello, diventi automaticamente anarchico, comunista, grillino, cattolico, ecologista o altro. Inoltre è probabile che uno accenda la TV proprio per evitare di accendere il cervello, cioè di rimanere in silenzio e di cominciare quindi a sentire quel corpo nero che ruota nel fondo dell'anima.

Ognuno si crede intelligentissimo, perché, quale che sia la sua formula di comprensione del mondo, è la sua comprensione del mondo, e gli pare assolutamente accurata; quindi, se esiste qualcun altro che lo vede in un modo diverso, chiaramente si sbaglia. Questo vale per tutti tranne, ovviamente, il sottoscritto e Te, caro Lettore. Sai come si dice: le donne sono tutte troie tranne la mamma e la moglie.

E quindi alla via così, da tempo mi sono tolto quel grillo di cambiare il mondo, i teledipendenti continuino pure a guardare la TV, mentre mangiano, cagano e si riproducono. È solo intrattenimento, si rilassino i krukki che, ogni volta che pubblico un post, corrono a vedere che cosa ho scritto e se ho di nuovo associato la svastica alla bandiera dell'UE: non me ne frega un cazzo di voi, amici mangiakrauti, né di voi né di tutto il resto.

L'unica cosa che spero è di non ritrovarmi più qui per un altro giro, ma so che, in quella malaugurata evenienza, per lo meno avrò la benedizione di non sapere che sarà l'ennesimo giro di Giostra in tutto questo niente.





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