Dentro l'Ipersfera

Pubblicato in origine 5 ago 2015




Stasera parlando con un amico è emerso nuovamente il discorso dell'Omega Point. Passeggiavamo mangiando la nostra pizza appena sfornata vicino al locale rock in cui spesso ci troviamo, c'era un gruppo che suonava e il bassista era veramente un giovane talento, così lui mi fa: «Non ti piacerebbe suonare un genere come questo?». Ci prova sempre.

«No. Né questo né altri, non più. Hai presente gli zombie, che si dicono non-morti? Ecco, è così che penso a me: il mio corpo funziona ancora, cammino, mangio la pizza, chiacchiero volentieri, mi diverto un sacco a scrivere ma in un certo senso sono morto tempo fa.»

«Ma che cosa intendi, scusa?»

«Ogni essere vivente vive e spinge al massimo per fare le sue cose come se fosse attratto irresistibilmente da qualcosa, non trovi? Tu guardi i salmoni, i pappagalli, la piante, tutti gli esseri viventi, e vedi che tutti fanno ciò che fanno come se fosse fondamentale, non è vero? Noi lo chiamiamo spesso amore per la Vita, in mancanza di una definizione migliore, più chiara; di fatto è questa spinta non meglio identificata, è un tendere con forza verso qualcosa.




È come se l'Universo - inteso come l'insieme degli organismi che lo compongono - fosse attratto da qualcosa. Questo qualcosa che motiva ogni forma di vita a spingere verso avanti è ciò che qualcuno chiama Omega Point, l'Oggetto Trascendentale alla Fine dei Tempi; è l'attrattore inesprimibile che brilla da qualche parte nell'iperspazio e che attrae ogni entità a sé, ed è l'origine di tutta la vita, di tutte le religioni e correnti spirituali, di tutta l'arte. È il Fine Ultimo che come un indescrivibile magnete attrae ogni individuo ad andare avanti e a realizzare cose.

In questo senso è il generatore del Tempo, e quindi si trova alla Fine del Tempo, perché il Tempo è il tendere verso di esso e quindi arrivare all'Oggetto Trascendentale significa arrivare alla fine del Tempo, o Eternità.

Se ci mettiamo ad intervistare uno ad uno i ragazzi lì davanti all'ingresso e gli chiediamo a che scopo vivono vedremo molta sorpresa, molte risposte vaghe e di circostanza, qualcuno ci metterà un qualche obiettivo concreto che ha per un futuro più o meno prossimo, tutti sapranno che c'è un qualche motivo ma nessuno sarà capace di esprimerlo veramente. La stessa cosa se gli chiediamo a che scopo pensano di fare dei figli un giorno, sapendo che questi figli 25 anni dopo saranno qui come loro a passare la serata tra una birra, una cannetta e il tentativo di rendersi attraenti per l'altro sesso.




Loro, nella maggior parte, come i salmoni non sanno perché, non sanno a che pro, sanno solo che c'è questa forza che li tira o tensione che li spinge, anzi non sanno nemmeno questo perché è qualcosa che sta al di là della loro consapevolezza, sono attratti e basta, considerano questo normale mentre non è normale che gli si ponga la domanda e quindi non è prevista una risposta, e se gli fai la domanda diretta li sorprende perché non avevano mai pensato alla cosa in questi termini: tutti danno per scontato che ci sia questa tensione verso qualcosa. Qualcuno, più chiaramente di altri, ci intravede dei riflessi dell'Omega, e lo chiama Dio, Allah, Vattelapesca, altri semplicemente seguono le linee di forza senza pensarci, sono dentro al gioco ma non lo vedono da sopra, eseguono quello che l'istinto gli dice, dando per scontato che ci sia questa tensione verso avanti nel Tempo.




Tu guardi i salmoni che risalgono i fiumi del Nord a milioni per riprodursi e morire, che sono uguali ai ragazzi che si sposano per poi riprodursi e poi spesso divorziare, e vedi che è la stessa cosa, lo stesso meccanismo all'opera, la stessa forza che li attira a sé mentre loro, come singoli individui, sono nulla e saranno travolti e cancellati dal Tempo insieme alle loro opere, alle loro imprese e alla loro progenie. Lo vedi?




Nella testa di un salmone, nel suo Orizzonte di Trascendenza, il suo risalire il fiume è la Grande Missione, sa che lo deve e lo vuole fare e che è di fondamentale importanza farlo, ma non ha idea del perché. Lo stesso siamo noi. Alla nostra scala noi scandagliamo lo Spazio, cerchiamo altri pianeti, ci esaltiamo per un nuovo pianeta come Kepler 452b che potrebbe essere un'altra Terra, come se ci facesse una qualche differenza andare ad abitare e devastare un altro pianeta o altri mille; cerchiamo.




Cerchiamo continuamente qualcosa che non sappiamo neanche noi, abbiamo questa spinta, questa fame, questo prurito che non riusciamo a grattare, e cerchiamo, cerchiamo, lottiamo, speriamo e continuiamo a spingere; l'unica differenza tra noi e i salmoni è che il nostro Orizzonte di Trascendenza è più ampio, più vasto, ma la dinamica è sempre quella: tensione alla ricerca di qualcosa, ma questo qualcosa non è là fuori da qualche parte, non troveremo mai qualcosa che ci soddisferà e spegnerà la nostra sete. Questo Oggetto Trascendentale è dentro, non fuori, e io lo chiamo Omega Point.




L'Omega è il punto finale di massima complessità, è come una Grande Luce Bianca che a noi arriva filtrata dalle nostre idee, dai nostri istinti, dalle forme attraverso cui la realtà ci si presenta, e carichiamo alcune di queste cose con l'energia dell'Omega: non viviamo la sua attrazione come pura attrazione verso un punto di fuga all'infinito ma ne scorgiamo riflessi all'interno di oggetti psichici come individui del nostro o dell'altro sesso, certi oggetti, certe condizioni, che sono i nostri desideri. Naturalmente nessuna cosa è l'Omega quindi nessuna cosa spegne il desiderio, per questo i Saggi dicono:


"Cercare è soffrire.
Non cercare nulla è stato di grazia"


Se provi a fare l'esperimento con qualsiasi essere vivente, al buio, usando ad esempio il LED del cellulare come torcia, vedrai che indipendentemente dalla forma di vita, che sia un mammifero, un insetto, una lumaca o altro, quando si trova davanti alla Luce Bianca ne è attratto e non ha alcuna paura: è qualcosa stampato all'interno della vita in senso biologico, è l'archetipo degli archetipi. È l'effetto lampione sugli insetti volanti ed è la strategia di caccia di pesci abissali che hanno un piccolo bulbo bioluminescente davanti alla bocca. Per gli umani un esempio di proiezione di quest'oggetto sono le luci nel cielo, gli UFO, e più indietro nella Storia le apparizioni dei Santi, tutte cose che in qualche modo portano con sé l'idea di Salvazione, di Rivelazione, di chiusura del cerchio, di Fine della Storia.




Il trucco dell'Omega funziona finché non lo sai, finché non lo vedi. Quando vedi l'Omega - lo vedi con la Mente, non con gli occhi - e vedi che è questo Oggetto nell'iperspazio e non nel Mondo Materiale, la tua fame si spegne, il prurito ti passa, sei sempre nel Flusso del Tempo e della Materia ma non subisci più l'attrazione; è come se nel vederlo ne fossi risucchiato ed annientato ad un qualche livello per cui esci dal normale lottare per realizzarti e realizzare cose, nella società o in qualsiasi cosa la tua specie sia indaffarata a fare con caparbia ostinazione; queste cose negli umani sono legate all'Ego: ogni piccolo [io] incastrato nell'Ego vuole assolutamente essere considerato e stimato per i suoi meriti e i suoi risultati nell'illusione culturale, e il tutto fa capo all'irresistibile Fine Ultimo invisibile che ognuno insegue dentro se stesso, anche se non sa che cos'è e il più delle volte nemmeno sospetta che ci sia! L'Ego, con le sue certezze e le sue barriere, è lo schermo che ti impedisce di vedere oltre, di capire che quella spinta è l'attrazione di un Oggetto che sta là in fondo nelle tue profondità.




Ma quando hai visto, hai capito, quando lo sai, è come se fossi arrivato al capolinea: fine di quei giochi per te, fine dei falsi obiettivi. Quando l'Ego va in frantumi precipiti nell'Omega, l'Omega ti avvolge e diventi come il centro di un Buco Nero, in te il Tempo è finito perché la ricerca è finita, la fame è spenta, il prurito è passato, sei oltre la linea dell'Eschaton, non sei più nella dimensione dei viventi che spingono nella Materia tendendo ad un indefinito qualcosa che non sanno nemmeno loro, ma li vedi nell'atto di fare questo stando tu su un altro terreno, fuori dal divenire biologico, in pace con tutto perché sei oltre la tua Apocalisse personale.

Ecco perché non-morto.




Io credo che sia una possibilità concreta solo per organismi di una certa complessità, ed è questo che intendo quando parlo dell'Eschaton: noi umani potremmo andare avanti a devastare il pianeta nel tentativo di astrarci sempre di più dal nostro essere animali, ma la strada da battere potrebbe essere un'altra, e personalmente ne sono abbastanza convinto. La strada è arrivare all'Omega in massa, vedere la completezza del ciclo della vita e chiudere la partita, ed è chiaro che si tratta di una scelta individuale, perché si basa su una consapevolezza individuale: l'Omega è dentro, non fuori, quindi ogni singola entità o persona che ne senta il richiamo deve andare a cercarselo e vivere così la propria individuale Apocalisse personale, non ci sono altre strade.




Comunque ciò che fanno gli altri non è un problema mio o tuo: io, personalmente, mi intrattengo lasciando una traccia che altri potrebbero seguire; questo in realtà l'ho già fatto, sto solo continuando a farlo aggregando altri spunti, altri fili di collegamento, stendendo altri percorsi che conducono allo stesso punto. Qualcuno ti darà del Nichilista, del Pessimista o altro, e maggiore è l'irritazione con cui lo fanno, maggiore è la visibilità della loro sofferenza per quel prurito che non riescono ad estinguere, che li tormenta e che loro scambiano per un motivo per vivere anche se non sanno che cos'è. Tu gli stai indicando la strada per la risposta, ma se non sono pronti per capirla potrebbero non capirla mai; magari i loro figli la capiranno o la riscopriranno, chi lo sa. Ma anche: chi se ne frega!» :D





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