Il mio rapporto con la Donna

Pubblicato in origine 24 mar 2016



Apparirà schizofrenico come tutto il resto, ma io amo follemente la Donna e odio ferocemente la Donna, e in questo modo sto in Equilibrio. Più o meno.

La amo follemente perché - suppongo - sono maschio, e nella femmina trovo qualcosa che profuma di complemento e quindi completamento, perché la femminilità, l'essenza ultima ed inafferrabile dell'essere femmina, brilla di un mistero magnetico ed irraggiungibile.




Al tempo stesso la odio perché la Donna è strutturata in modo che per mezzo di lei, della sua irrazionalità, del suo innato ottimismo e della sua innata amorevolezza, il delirio del mondo e dell'umanità continua imperterrito a ripercuotersi nel Tempo con tutte le sue odiose assurdità, e non ci sono ragioni che la convincano a smettere di prestarsi a questo gioco insensato.




A sfregio di tutte le teologie, dichiaro che la Femmina è molto più vicina all'essenza di Dio di quanto qualunque maschio possa mai sperare di essere, per la semplice ragione che lei genera e il maschio al più collabora come anello genetico periferico. Tanto il maschio è pratico ed efficiente nel rapporto con la Materia, tanto la femmina è vicina al Mistero e alla volontà di creazione ed esistenza che evidentemente è la scintilla originale da cui è scaturito l'Universo.

I maschi, in quanto strumenti pesanti calati nella Materia, subiscono questa volontà primigenia e per questo in tante culture finiscono per castigare la femmina nei più svariati modi a partire dall'infibulazione: cucire la vagina. Più chiaro di così!




La femmina vige in uno stato di semi-beatitudine divina mentre il maschio vige in uno stato di semi-dannazione nella Materia, concetto che è già espressione di quella razionalità che lo imprigiona in deliri come la costruzione degli acceleratori di particelle, cose in cui le femmine non avrebbero mai perso neanche un minuto.




Ma le donne si divertono osservando i loro figli maschi che si grattano la testa sulle loro dualità onda-particella e le equazioni iperdimensionali che non capiscono nemmeno loro, e gli uomini si scontrano l'un con l'altro pavoneggiandosi con le loro ruote di nozionismo privo di comprensione mentre ironizzano sulla stupidità delle femmine che non ci vedono alcun fascino, per poi cadere come frutti maturi davanti al primo sbatacchiare di ciglia o irrigidirsi di capezzolo, e così la Giostra va avanti nella sua danza senza senso.




L'odio latente che la Donna si trova addosso un po' ovunque è il prezzo per la semi-dannazione a cui condanna i suoi figli maschi, e non se ne libererà mai, se ne faccia una ragione. Se l'insulto preferito che si trova addosso dai maschi è sentirsi definita Troia, cioè scrofa, femmina del porco, non è niente di personale, in fondo è solo una bestemmia, un modo per sfogare il dolore di fondo dell'esistere: è il puttana Eva di fondo, perché la sua lussuria e la sua volontà di potenza ti hanno fatto dono della Vita™ e, di conseguenza, dono della Morte 




Sarà la mia logica maschile che magari alla Donna è traslucida, ma alla Donna voglio ricordare: l'unico modo di non avere la tua dose di Oscurità è rinunciare alla dose di Luce. Se tanto ti piace la Luce, come all'effimera falena, sappi che insieme viene anche la tua dose di Oscurità. Se vuoi la Giostra, prendi il pacchetto completo, che tutto insieme è [Zero + Energia].

Quest'ultima è il vero problema: Energia è lo stesso che Volontà, scrivo l'una per l'altra perché sono la stessa cosa, la chiamiamo Energia quando è una stella che brucia, la chiamiamo Volontà quando sono [io] che voglio conquistare il mondo e fecondare tutte le femmine. Non c'è differenza tra le due cose, sono solo diversi la scala e il percorso attraverso cui la stessa spinta si esprime.

Gli Hindu la chiamano Brahman, i Cinesi Chi e i sudditi di Jahvè Spirito Santo.




Nel maschio è fuoco che distrugge e domina, nella femmina è acqua che accoglie ed avvolge, nel maschio divide e perfora, nella femmina unisce e lenisce, ma è sempre Volontà, sempre è Energia, e sempre resta questa asimmetria nel che la femmina genera di fatto, allatta di fatto, è la prima divinità di fatto e lo è sia per il bimbo maschio che per la bimba femmina: che tu sia maschio o femmina, comunque hai avuto come prima esperienza dell'esistenza una passione per il corpo di femmina, per la mammella, per il capezzolo, e sei uscito/a da una vagina.




Dal punto di osservazione del maschio Ragione e Logica vedono distintamente il totale equilibrio, la totale simmetria nell'Universo e di conseguenza l'insensatezza di Tutto, restano solo due problemi: l'Universo c'è nonostante tutto, e c'è la Femmina, che manda avanti Tutto, nonostante tutto.

Insomma: Dio ha le tette, e grufola.


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