Insetticida?




Vivo in una vecchia corte e quindi c'è un cortile. Sarà per via delle fosse biologiche (bomboloni sotterranei pieni di merda) che nelle notti d'estate il cortile si riempie di scarafaggi, e quest'anno come ogni anno una sera, uscendo, mi sono accorto dal movimento che era ora di intervenire.

Non amo gli insetticidi perché ho idea che ciò che ammazza gli insetti probabilmente non fa troppo bene neanche a me, ma d'altra parte vivere nel triangolo industriale lombardo non è molto diverso da vivere nei pressi di Chernobyl, inoltre io fumo, a volte anche tabacco, quindi mi sono deciso a procurarmi uno sterminatore per i neri amichetti fotofobici.

Il prodotto è un flacone con spruzzatore, sull'etichetta dice "insetticida ad ampio spettro" e può essere usato su vestiti, coperte, armadi, muri, insomma: non è acido solforico né niente di così caustico da presentare grossi problemi in qualsiasi frangente. Effetto durevole per 2-3 settimane.

Ho spruzzato per bene l'ingresso di casa e il marciapiede di fronte, così che facesse da linea di confine tra la mia TanaDolceTana e il cortile con bomboloni fecali, e ho atteso fiducioso l'olocausto per l'indomani.

Il giorno successivo apro la porta, pronto a vedere il campo di battaglia pieno di cadaveri con le zampette all'insù, invece niente. Deserto. E un vago odore di cimice schiacciata.
Nelle sere successive, comunque, non ho più visto un solo scarafaggio, tutti spariti, e questo mi fa pensare più ad un repellente che un insetticida, così mi è tornato in mente un aneddoto raccontato da Tiziano Terzani in uno dei suoi libri:

Terzani aveva appena preso casa in una metropoli orientale e disponeva di un piccolo terreno con laghetto, tartarughe e altri animali; era un posto splendido ma aveva un problema coi topi, così ne ha parlato con un suo aiutante coreano che, adottando un metodo tradizionale, ne ha prontamente catturato uno vivo, lo ha legato su un bastone, ha appoggiato il bastone su un sostegno e sotto ha acceso il fuoco, bruciandolo vivo molto lentamente, mentre il topolino gridava orribilmente finché è morto: da quel momento non si è più visto un solo topo nella proprietà.

Ora, al di là di tutte le considerazioni animaliste, Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca, e io facendo 2+2 tra l'immediata sparizione degli scarafaggi e l'odore di cimice schiacciata che emana dal mio "insetticida", credo di aver scoperto un piccolo segreto industriale: niente ricerche di laboratorio, niente genetica avanzata, niente anni di test, ma solo una buona dose di terrore perpetrato da qualcuno che sa che ogni organismo in Natura è molto più consapevole della maggior parte degli umani, e non c'è come l'odore di tanti amichetti ammazzati in un pentolone per farlo scappare a gambe levate!


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