Vanvera ciclica


Bello parlare dell'Estinzione Umana!

È il livello successivo alla fase in cui ti sembra di aver trovato la prima dozzina di soluzioni geniali per una Rivoluzione epocale che trasformi il mondo in un bel posto e la vita in qualcosa di degno.

Sono come dei livelli successivi che incontri lungo una strada:

All'inizio impari, immagazzini informazioni per mappare il mondo, e già lì cominci a renderti conto che molte cose che ti dicono sembrano delle scemenze, ma pensi che capirai dopo.

Poi cominci a vedere discrepanze tra quello che ti hanno insegnato e le cose che succedono nella realtà. E ti arrabbi.

Poi cominci a sentirti abbastanza denso di informazioni e cominci a dispensare giudizi sul Giusto e lo Sbagliato - del resto per la Legge sei adulto e responsabile, e se lo dice Lei... - e per comodità raccogli le cose in gruppi ed insiemi: i cattivi sono quelli rossi (o quelli blu) e i buoni sono gli altri. Non appena avremo eliminato quel 50% di persone del colore sbagliato, la Storia subirà la Svolta Definitiva e sarà l'aurora dell'Eden.

Poi ti infervori per le parole elevate e passionali di qualche istrione, che inanella le giuste sfumature poetiche in castelli di dobbiamo fare questo! dobbiamo fare quello! e giù scrosci di applausi.

Allora cominci a pensare e scoprire soluzioni fenomenali ed illuminate per l'Umanità e il Mondo, che mai si erano affacciate in TV o sui giornali, e ti chiedi come sia possibile.

Poi cominci a renderti conto di questa curiosa simmetria della politica e di tutte le altre entità che emergono dai discorsi di tutti gli istrioni in campo, vedi che le cose vanno né più né meno che come sono sempre andate, solo che adesso hai uno smartphone al posto della tavoletta di cera.

Ed è qui che avviene una specie di trasformazione: quando ti rendi conto che la Rivoluzione non è da fare fuori, ma dentro. E che Rivoluzione?

Oh, certo: sarebbe molto fascinoso dire che vado personalmente ad aiutare questi o stampellare quegli altri, la gente ti ammira tutta in coro ma col cazzo lascia il SUV e il divano in pelle e la prima alla Scala o anche solo la serata su Facebook a leggere starnazzate e vedere foto di gatti e biberon e famigliole del Mulino Bianco, a partire dagli istrioni dalle alate parole che evocano gli applausi dal pubblico seduto.

Ad un certo punto l'immagine del mondo si apre e si sviluppa in un'infinità di fogli in cui le stesse scene si ripetono sempre uguali attraverso i secoli: istrioni in cravatta e in toga, miseria di ieri e di oggi, guerre di ieri e di oggi, ricchi e poveri di ogni tempo e luogo, Dominatori e Schiavi di ogni tempo e luogo... all'improvviso le cose non sono più distinte in [qui e ora] e [là e allora]: tutto il Tempo è presente nello stesso momento, sempre diverso ma sempre uguale. Quando si parla di iperdimensionalità...

L'esito è che a questo punto guardi e taci, ovviamente, perché qualunque cosa tu dica non avrà più valore né minore inutilità di tutto ciò che è già stato detto. Di parole nella Storia se ne sono sprecate una quantità impensabile, le uniche che abbiano portato a qualcosa sono quelle della Scienza e il qualcosa che hanno prodotto lo stai maneggiando in questo momento. Tutto il resto è rimasto esattamente identico.

Fin qui siamo al Silenzio della Saggezza.

Da questa posizione cominci ad essere insofferente agli istrioni ma soprattutto diventi insofferente alle speculazioni della gente sul Giusto e lo Sbagliato, sul come bisognerebbe fare o dire, sulla passione che ci mettono, che a te dice una sola cosa: lo so che non ti piace quello che vedi, lo so che sei arrabbiato, lo so che soffri per chi soffre ma soprattutto soffri per te, e sai che c'è? È sempre stato così, puoi pensare quanto vuoi, speculare fino a farti uscire il cervello dalle orecchie, parlare fino a consumarti la lingua.

C'è ancora un passettino da fare: quando arrivi alla consapevolezza che questo è il mondo, così com'è e nessuno può farci niente, devi solo scegliere se ti piace o no. Scegli.

La Saggezza dal suo Grigio50 risponde che nell'insieme è indifferente, ma se la tua risposta per varie ragioni è no, non fare lo scemo per una volta, assumiti la responsabilità della scelta di scodellare qui un altro povero cristo per arrivare alla stessa conclusione, sii onesto sulle somme che puoi tirare, e poi sii coerente.

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