Leadership e followsheep




Non esistono i leader, esistono solo i follower - coloro che si fidano abbastanza poco di se stessi da preferir seguire qualcun altro.

I follower creano l'illusione della leadership.

Mettendoti al mondo ti hanno dato un mezzo da guidare per vivere, ma se sei talmente spaventato dalla vista del volante e dall'idea che puoi prenderlo in mano per andare dove vuoi, che preferisci lasciar guidare qualcun altro (un'altra persona, un gruppo di persone, un'organizzazione, un'idea, un'icona, etc) sei un follower, uno che segue.

E stai tranquillo che se tu sei disposto a lasciare i comandi della tua vita a qualcun altro, presto salterà fuori chi li prenderà in mano e farà di te uno strumento al proprio servizio. Costui non è un leader, ma un approfittatore. 

Per contro non puoi decidere di essere un leader: per essere un leader devi avere dei follower, cioè persone che non si fidano di sé e che spontaneamente decidono di affiancartisi. Quindi la leadership naturale non dipende dal leader ma è completamente un fenomeno che dipende dai follower. Nel momento in cui un follower inizia a fidarsi di sé cessa di essere un follower e assume la posizione di potenziale leader.





Vedi quindi che la questione ruota attorno alla fiducia in se stessi: non puoi decidere di essere un leader ma puoi decidere di fidarti di te, ed è questo l'atto di coraggio che potrebbe condurti ad essere seguito da qualche follower. Solo che a quel punto il seguito ti interessa molto relativamente perché significa un aumento di responsabilità: è più facile seguire il tuo cuore e il tuo cervello quando i rischi sono solo tuoi.

Ecco perché con il Potere arriva anche la responsabilità, che è un peso per chi ha il cuore puro, mentre chi lotta per il Potere è quasi certamente un approfittatore, un aspirante Dominatore, una persona pericolosa.




Fidarsi di sé richiede coraggio perché significa seguire ed attuare ciò che emerge dal nostro intuito profondo oltre che dal pensiero, e spesso questo è in conflitto con quello che intorno si dice e si fa; quindi ciò che accade è che si è portati ad andare più a fondo nei problemi per capire le ragioni e l'affidabilità delle proprie intuizioni, e così si comincia a bucare il velo di torpore in cui vivono i follower, a svegliarsi ed esplorare i meccanismi delle cose, e da queste analisi emergono nuovi livelli di comprensione, nuovi collegamenti e intuizioni.

È in questo senso che la Cultura e le Istituzioni che la manipolano hanno un effetto infantilizzante: tendono a renderti superficiale ed irresponsabile perché ti vogliono follower, vogliono che ti accontenti di slogan e preconcetti in modo che tu rimanga dipendente da loro mentre ti manipolano a fini che in molti casi sono stupidi, meschini e distruttivi e comunque in generale non sono nel tuo interesse ma nel loro.

Una delle cose che le istituzioni cercano di non farti imparare è il pensare chiaramente. Vogliono che tu impari a seguire ed eseguire, in una parola: servire. Pensare chiaramente serve ad arrivare  a conclusioni più affidabili su cui ti puoi appoggiare in maggiore sicurezza, e questo ha a che fare con l'epistemologia, cioè il discorso intorno alla conoscenza certa. Ciò che emerge da secoli di epistemologia è che non esiste alcuna forma di conoscenza certa, ma il tentativo di arrivarci può partorire risultati utili, cose vere abbastanza.




Un grande esercizio che puoi fare per migliorare la chiarezza di pensiero e di linguaggio è metterti a programmare software per computer: comunicare ad un computer quello che vuoi e far funzionare un software ti costringe a pensare chiaramente e ad esprimerti chiaramente. Con un computer non c'è retorica, non c'è approssimazione, non ci sono salti logici che tengano: o quello che dici ha senso, o non ce l'ha e il risultato è che il software non funzionerà.

Un esperimento interessante che puoi fare è una ricerca su Google con la parola followship: guarda guarda chi compare ad invitarti esplicitamente e con forza a diventare un seguace acritico!



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