Smaterializzare il Materialismo




Vedo della roba intorno a me, che è tutto ciò che vedo: Materia. La Materia è lì, innegabile, io stesso sono un corpo fatto di Materia, quindi se devo capire il Mondo parto da questo, dall'unica cosa che vedo, cioè assumo che la Materia sia primaria -  assumo significa che lo prendo come verità fondamentale, non dimostrata né dimostrabile, se non dai miei sensi - e quindi fondo la mia conoscenza sulla Materia: sono un Materialista.

È curioso che la Scienza materialista moderna sia nata per molti versi da Cartesio, che iniziava in realtà da un altro punto: penso, quindi esisto.

Partire così, dalla Mente anziché dalla Materia, non sembra Materialismo; il problema forse è stato che dopo questo primo passo - che suona corretto - Cartesio non sapeva come proseguire se non chiamando in causa la Materia, e infatti la seconda cosa che fa è distinguere Res Cogitans e Res Extensa, cioè la Roba Pensante e la Roba che ha dimensioni, quindi Mente e Materia, e da lì in avanti il focus si sposta sulla Materia, perché non c'è molto altro da fare o di cui parlare senza Materia.

Ma torniamo un momento indietro: penso, quindi esisto.

[Io] penso » ok. Questo è il dato primario. La Mente.

quindi » altolà! Questo è un enorme salto senza paracadute! Che significa "quindi"? Da che mondo proviene il "quindi" che applichi con questa disinvoltura? Nesso causale? Deduzione? Vacci piano, René!

L'esisto a questo punto è già fuori dai giochi, ma anche su di lui si potrebbe discutere lungamente: in assenza di altre certezze precedenti e fondate sul mondo che per ora dobbiamo ancora aggiungere alla ricetta, l'esisto è decisamente naïf. Lasciamolo da parte un momento.

[Io] è quello che abbiamo come dato primario. Di tutto il resto si può dubitare ma non di questo: la Mente.

Allora facciamo un balzo ancora più indietro, torniamo al fotogramma eterno che precede il Big Bang, torniamo alla posizione attribuita a Dio prima della Creazione, al Nulla senza SpazioTempo3D, e lasciamo da parte tutto ciò che non è necessario mettere nei conti, come un Dio creatore, perché se ipotizziamo questa entità altra siamo già in due, [io] e quell'Altro, che non ho visto né sentito ma metto nei conti di punto in bianco perché... perché? Se ipotizzo un Dio poi mi tocca anche spiegare perché c'è e in che modo, altri dati che mi tocca inventare di sana pianta. No, lasciamo stare per ora.

Non potrò mai essere certo di Dio quanto lo sono di [io].

Quindi [io] nel Nulla senza Spazio né Tempo che faccio? Che fa la Mente in totale assenza di qualsiasi cosa?

Immagina.




Luce. E automaticamente Buio. Punto, linea, estensione, profondità, sfera. Luci a non finire, movimento, Tempo.

Fico.

Spazio denso, più denso, meno denso, cose che fanno cose, complesse, più complesse, interagiscono, si combinano, si complicano, si moltiplicano!

Sempre più fico!

Toh, guarda: un Universo d'immaginazione. Un Universo fatto di Mente, che è più come un racconto visualizzato che una cosa fatta di Materia.




Ma quando tutto ciò che hai è ciò che immagini, la tua immaginazione non è tanto reale quanto per noi è reale la nostra Materia? È la stessa cosa: il tuo racconto immaginato di un Universo è tutto ciò che esiste, e non è da qualche partein qualche momento: è mentale, qui dentro tutto è relativo perché non c'è appiglio assoluto dentro una Mente. E chiami questo Relatività.

Certo, puoi andare a spaccare gli oggetti della tua immaginazione in pezzettini sempre più piccoli e troverai sempre qualcosa, fino al punto però in cui ti accorgerai che se non sei lì a guardarli non ci sono nemmeno loro! E ti stupisci? Sei nella tua immaginazione! È ovvio che sia così. E chiami questo Fisica Quantistica.

E alla fine, se è tutto un sogno, ti stupisci ancora di non ricordare nulla dei tuoi primi anni di vita? Strano blackout, eh?

E ti stupisci ancora che le costanti fisiche siano proprio dannatamente giuste per generare ciò che è? Non è sorprendente perché ciò che è, nel modo in cui è, è ciò che è stato immaginato nel modo in cui è stato immaginato, tutto il resto si organizza per renderlo sensato. Le costanti fisiche sono costrutti umani: non sono queste leggi che causano l'Universo, è l'Universo che causa loro, perché è la Mente che causa l'Universo. E chiami questo Principio Antropico.

Ok, la Mente causa tutto, ma... la Mente di chi? Mah. Io ne conosco solo una per certo, e ne parliamo domani.


POST PIÙ LETTI DELL'ULTIMO MESE

Perché la figa sa di pesce

L'ultimo Messia - di Peter Wessel Zapffe

Attrazione e repulsione nelle relazioni

13 barzellette buddiste

Pensare oltre le parole

22 frasi di Lao-Tzu su Vita, Morte e Felicità

Atei vs credenti (e Bohsarkaz che li guarda)

Consapevolezza

Disegni dalla Fase Oscura

Coscienza vs Ego