L'[io] e l'Universo




BANG! Sei morto.

Prova adesso che sei morto a pensare ai tuoi cari, alle facce che non rivedrai più, alle cose che non hai mai provato e realizzato, alle cose che non potrai più provare... provaci, da morto.

Come vedi, essere morto - e nella peggiore delle ipotesi, quella in cui si spegne tutto per l'eternità - è un non-problema. Per l'esattezza è l'assenza di qualsiasi problema oltre all'assenza di tutto il resto.

La Morte è un problema quando ci pensi da vivo, e conosco persone che ne sono davvero angosciate, perché attaccano con tutti i ragionamenti suddetti non realizzando che essi esistono solo perché sono ancora vive! Se fossero morte un minuto prima non avrebbero più neanche l'ombra di un problema.


Tecnicamente la Morte non esiste; esiste il morire, ma la Morte no.

Non puoi essere morto, o meglio puoi essere morto per gli altri, che ti ricordano vivo mentre adesso non sei più in giro, quindi dicono che sei morto, ma in realtà non ci sei e basta, e non essendoci non hai né fortuna né sfortuna, non stai né bene né male né così così, non sei un soggetto quindi niente può riguardarti.

Tutte cose che diceva già Epicuro, le ripeto per chi quel giorno era assente.

Nella nostra peggiore delle ipotesi, da morto stai esattamente come stavi prima di nascere e come stanno tutti quelli che non sono nati mai. Guarda, è proprio un Inferno! Ecco perché c'è così tanta gente che preme per arrivare di corsa ad assumere forma fisica e animale in questo meraviglioso mondo democratico e bancario! ;)


Anime in attesa di essere portate nel Mondo Materiale.
Procrea! Procrea! ...che questi non stanno ancora nella pelle!
Non vedono l'ora di essere felici come te!


Il problema della Morte è profondamente legato all'Ego: l'illusione di essere un centro preciso con un sacco di caratteristiche, proprietà, ricordi e progetti è ciò che non può sopportare l'idea di essere annientato, ma è solo un costrutto mentale, è un'idea ottenuta per riflesso dagli altri e quindi un oggetto di speculazione; al di sotto di quell'idea c'è solo un qualcosa in cui viene convogliata della Luce, del suono e altre informazioni.

Cioè un organismo, che come tutti gli altri organismi si dissolve dopo un po' per confluire in altri organismi ancora e così via senza fine: la sensazione di esistere nella forma di [TuoNome/TuoCognome] è solo transitoria e legata all'organismo specifico, mentre probabilmente la sensazione di esistere in sé, generica, permane. Questa, però, la spiego meglio:

Un amico che fa parte della schiera degli angosciati dalla Morte non riesce a non pensarsi come separato dalla sua faccia, dal suo nome e dalla sua storia. Io sono Io! dice, e ancora non riesce a vedere che c'è una linea di frattura tra [io] e [Ego]. Non lo sa ancora, ma ciò che dice realmente è Io sono il mio Ego! e finché non gli riuscirà di vedere che non è così, avrà paura e sarà angosciato dall'idea di dissolversi come organismo specifico con [SuoNome/SuoCognome].

Per lui è ancora fondamentale sopravvivere in eterno e soprattutto sopravvivere come entità ben precisa, distinta da tutte le altre, separata ed identificata, con i suoi ricordi, i suoi pregi e difetti, gli attributi che si attribuisce, la sua faccia, il suo corpo, la sua voce, il suo cognome, insomma: si ama alla follia!




Una delle cose curiose che emergono dagli esperimenti con gli enteogeni è che, durante la fase di esposizione, dall'interno percepisci la Coscienza che si espande mentre compaiono dimensioni nuove, infatti è un'esperienza definita da quasi tutti come "profonda", mentre dalla Risonanza Magnetica Funzionale risulta che l'attività del cervello si riduce. Com'è questa storia? Appare al contrario di come ci piace pensare, da buoni occidentali penseremmo: più cervello = più coscienza, e invece funziona al contrario?

Per l'esattezza la sensazione è come se avessi sempre tenuto la testa fuori da un tombino e vedevi sempre e solo un certo vicolo; in quel momento invece affondi in uno spazio molto più ampio e sognante, con infinite vie per altri luoghi.

Considerando tutto, l'Universo appare come una specie di videogioco virtuale fatto tanto di osservatore quanto di osservato, e anche se ogni specifico organismo sperimenta il suo punto di vista con i suoi ricordi e il suo senso di continuità, l'[io] che guarda attraverso di lui sembra uno soltanto e sempre lo stesso in tutto l'Universo; è come se ci fosse un oceano di Coscienza unitaria dietro al mega-ologramma che chiamiamo Universo, un magma mentale indefinito che emerge nella Materia nella forma di organismi di tutti i tipi che continuano a ribollire comparendo e scomparendo; in questo senso, se capisci che il tuo [io] è questo magma e non l'illusione del Sè in un organismo specifico, capisci che in un certo senso non si muore mai, perché ci sono sempre infiniti altri punti di vista da cui contemporaneamente l'[io] osserva, anche dopo che un organismo specifico si è dissolto.


"...e se ti dicessi che siamo esattamente la stessa persona?"


Morire quindi non sembra un blackout, ma il ri-affondare nella Coscienza Universale in cui non resta granché di ciò che eri fino ad un attimo prima, ma forse nemmeno esiste veramente il prima di cui parli... o meglio di cui parleresti se te ne ricordassi.

Questo è un po' difficile da spiegare, o meglio richiede un po' di spremitura di meningi per arrivare ad afferrarlo davvero perché bisogna superare una serie di "barriere" ideologiche/culturali che in molti casi non sappiamo di avere.

Quando l'[io] guarda attraverso la Mente di Mario Rossi vede i pensieri e i ricordi di Mario Rossi. Più la mente di Mario è a fuoco, cioè più il suo cervello è attivo e lucido, più la sua realtà come Mario è stagliata e definita. Nella Mente di Mario, Mario è tutto e ha paura di morire.

Dall'altra parte del mondo l'[io] è anche osservatore attraverso la Mente di Hiroshi Sakamoto, che ha solo i pensieri e i ricordi di Hiroshi, e anche nel mondo di Hiroshi, Hiroshi è tutto ha paura di morire.

Hiroshi ha un gatto, Sakura, e anche Sakura ha il punto di vista di Sakura, in cui Hiroshi è tooonto e leeento, il che è un bene perché quando Hiroshi vuole sedersi in poltrona non guarda mai se è libera, ma dato che è leeento Sakura ha tutto il tempo di saltare via prima di essere frittellizzato!

In altre parole la meccanica di tutta la baracca - e mi riferisco all'Universo - sembra questa: [io] - che poi è lo stesso che dire [Dio] - contemporaneamente ha immaginato/creato tutto questo popò di roba e ci naviga dentro in ogni dove sperimentando e godendo della sua creazione, è al tempo stesso Fornitore e Cliente dell'intrattenimento universale; il mio [io] è il tuo [io] e quello di chiunque altro, compresi Mario, Hiroshi e Sakura, e se ci pensi bene questo nell'insieme pare avere molto senso, non è vero? Di certo più del Big Bang da cui all'improvviso e senza motivo salta fuori tutto l'Universo, fatto di Materia cieca e morta da cui per caso poi viene fuori gente che pensa e si dice: "ma guarda un po' che coincidenza!".

Ecco perché, in quest'ottica, l'Ego è davvero un brutt'affare, un errore di cui disfarsi quanto prima perché consiste in un madornale fraintendimento della situazione! E anche l'affannarsi a costruire la propria sequela di successi personali e culturali come singolo organismo insignificante mentre si è angosciati dalla propria mortalità è stupido!

Questo posto e questa vita sono un Gioco, quindi se li prendi e ti prendi così sul serio da rovinarti il gusto, proprio non li hai capiti!





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