Perché l'Europa vuole suicidarsi



In qualità di Estinzionista ho molto da dire su questo tema.

La mia vita è stata il processo di guarigione dalla cultura europea, e se oggi sono Estinzionista significa solo che non metterei mai al mondo un'altra persona in questo mondo, è un gesto d'amore; per quanto riguarda la mia vita residua, ho trovato un accomodamento nella forma di sostanziale eremitaggio in un quadro di Decrescita Molto Felice. Per il resto, Estinzionista significa che ho percezione conscia della dilagante voglia inconscia, in Europa, di Fine della Storia.

Analizziamone i motivi, facendo un discorso ordinato.


"È qui che incontriamo il tema centrale dell'esistenzialismo:
vivere è soffrire,
per sopravvivere dobbiamo trovare un significato alla sofferenza."


C'è un primo livello universale - cioè non specificamente europeo - di valutazione della vita che porta chiunque sia abbastanza onesto con se stesso a dire: ormai che son qui ci resto, ma forse era meglio non nascere affatto. Potremmo chiamarlo esistenzialismo o in altro modo, ma ci siamo capiti. È quello stesso sentimento che si respira nell'induismo, che passa al buddismo ma attraversa anche la filosofia occidentale fin dalle sue origini, che ha permeato metà dello gnosticismo cristiano e tante altre correnti. È umano, deriva dalla consapevolezza di sé, ed è universale. È quel livello a cui sospetti che i figli si possano fare solo per incoscienza (cioè inconsapevolezza) o per egoismo o per assoluta assenza di pensiero autonomo, cioè si fanno perché si fanno, perché lo fanno tutti, perché se no IO non sono completo agli occhi degli altri.

Appena al di là di questo livello universale entriamo nel vivo della questione europea.




Io appartengo a quella risicata minoranza che parla apertamente di Fine della Storia, ma quest'idea è presente in molte più persone a livello inconscio, e per loro prende la forma di vaga inquietudine, di ombra scura nel Futuro, il senso di un Buco Nero che ci attende poco più avanti. Che cos'è questo Buco Nero?

Una faccia è il fatto che, anche se non lo ammettiamo, abbiamo capito che la civilizzazione è insostenibile, che l'unico futuro sensato - nell'ottica di andare avanti per altre infinite generazioni - sarebbe tornare alle risaie e a bere l'acqua pompandola fuori dal pozzo, e questo non siamo più disposti a farlo. Non siamo disposti a tornare indietro, ma non possiamo neanche andare avanti.

Ecco il Buco Nero che fa capolino.




Nella direzione attuale ci sono inquinamento, distruzione dell'ambiente, esaurimento delle risorse, in una parola: è insostenibile. Per di più sovrappopolazione (stiamo per raggiungere i 7,5 miliardi di persone sul pianeta) insieme a tutte le vecchie cose che nella Storia non sono mai mancate: dittatori, guerre, terrorismi, fanatismi, follia aspecifica.

Come europei abbiamo un tremendo passato di conquistatori, colonialisti, ladri e assassini; è un gigantesco senso di colpa nel nostro Ego collettivo e abbiamo voglia di espiarlo. Come? Quale può essere la pena per scontare questi peccati? Dai tempi di Cristo che ha ripulito quelli precedenti sono passati 2000 anni, e da allora - anche in suo nome - ne abbiamo commessi un'altra montagna...

Ecco, di nuovo, il Buco Nero che sbuca dal nulla.


"Sono un uomo bianco: COLPEVOLE"


Da tutti i temi che sono emersi alla Coscienza Collettiva negli ultimi decenni, nella generale sfera dell'Ecologia, della consapevolezza ambientale e dalla consapevolezza che la vita si sostiene annientando altra vita, risulta evidente che l'unica via per ridurre a zero l'impatto etico e ambientale della propria esistenza è non esistere.

Ecco, di nuovo, il Buco Nero.




Se, da una parte, una solida consapevolezza ecologica rende chiaro che la vita è guerra continua, così scagionandoci da una parte dei sensi di colpa per il nostro passato, dall'altro ci conduce al desiderio di cessare l'esistenza biologica perché non vogliamo la guerra continua. Questo produce due cose in parallelo: la visione di un mondo utopistico da un lato, e la comparsa di un Buco Nero inconscio dall'altro. Il Radioso Futuro nella categoria Speranza, e l'Eschaton nella categoria Paura.

Inoltre lo stile di vita a cui siamo costretti, per quanto contornato di tanti bei giocattoli che si rompono un mese dopo la scadenza della garanzia, è odioso. Il posto di lavoro, gli orari, gli scioperi, le leggi sul lavoro, la pensione, la politica, i sindacati, i telegiornali. Non ci piace niente del mondo in cui ci ritroviamo a vivere, è solo che ormai è così e non riusciamo ad immaginare come questo potrebbe mai trasformarsi in qualcosa di bello.




In teoria sei libero, in realtà sei costretto in un tunnel di obblighi che partono dalle vaccinazioni e passano dalla sQuola (dell'obbligo) con l'indottrinamento obbligato per poi proseguire nella struttura sociale come descritta prima, e tutto questo è ormai spogliato di qualsiasi elemento di reale umanità; puoi solo avere un astratto senso di appartenenza a questo gigantesco meccanismo, che ti può anche maciullare da un momento all'altro e per il resto, sotto ai sorrisi di circostanza, è homo homini lupus. Ognun per sé.




Una nota particolare va ai grandi protagonisti dell'Unione Europea, i tedeschi. Questo ha a che fare con l'Ego collettivo: ognuno ha un Ego personale, fatto di illusioni e di una lista di etichette con cui si definisce, ma alcune di queste etichette sono degli Ego collettivi. Tu hai un tuo Ego, ma puoi avere anche un Ego collettivo come italiano, e un altro può essere quello di cristiano. Il problema dei tedeschi è che il loro Ego collettivo nazionale ha addosso la responsabilità di aver scatenato ben 2 guerre mondiali con milioni di morti - e di averle perse entrambe - con l'aggiunta di quella svastica timbrata in fronte. I tedeschi, quindi, vivono con questo marchio di Caino addosso e l'unico modo di liberarsene è liberarsi dall'Ego collettivo di tedeschi, per questo vogliono diventare europei con tanta veemenza, ecco perché sono in prima linea.




E, a cappello finale, la mentalità occidentale rigidamente razionalista e materialista, con la medicina meccanicista, con un mondo visto come un meccanismo automatico vuoto di spirito ed intenzionalità, un Universo grigio e morto fatto di statistica e oggetti fisici, senza più la minima magia, è una visione del mondo e della vita assolutamente tossica, mortale.

Tutto questo è la nostra cultura e civiltà europea, e noi la detestiamo. Anche se nessuno di noi personalmente ha la colpa di tutto quello che hanno fatto i nostri progenitori, ne portiamo il carico. Le colpe dei padri ricadono sui figli.




Ecco perché l'Europa vuole suicidarsi: ha capito di aver sbagliato tutto, ha capito di aver versato fiumi di sangue per costruire questa mostruosità e sa che ora non c'è più una direzione in cui andare, sa che era tutto sbagliato, in superficie lo nega ma sotto la superficie lo sa perfettamente. Sta solo stancamente ripetendo i gesti quotidiani, ma senza più alcuna illusione: non c'è nessun futuro, e comunque nessuno lo vuole. Infatti, così come avviene nella vita personale con l'inconscio individuale, in Europa l'inconscio collettivo sta tramando la propria distruzione.

Siamo, appunto, alla Fine della Storia, diretti in picchiata al centro dell'Eschaton, il Buco Nero alla fine del Tempo. L'alternativa è prepararsi alla guerra, una guerra che non sarà mai finita.


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