Veg?



Conosco molti vegetariani e affini, e loro sanno quanto io sia liberale in merito alle scelte alimentari: come in tutto il resto. Io stesso ho sperimentato varie forme di alimentazione e valutato altri aspetti al contorno, ad esempio quello etico e quello evolutivo. Questa premessa è per chiarire che non difendo/attacco alcuna particolare posizione, quelli che seguono sono solo un paio di pensierini in libertà.

Primo pensierino: le piante si nutrono di Luce, gli erbivori di piante, i predatori di erbivori.

Dal punto di vista degli umani, scimmie bipedi e parlanti, i predatori sono sempre degni della massima stima: il Re della foresta, dove osano le aquile, per una scimmia che ha passato milioni di anni a farsi divorare figli, parenti e amici, il predatore è il super-figo-diddio, il Dominatore, quello che fa talmente brutto che te lo metti sopra la bandiera perché ti ispiri un minimo di palle.

Dal punto di vista di una pianta, invece, il predatore è l'ultima ruota del carro, il primo che perde il posto alla tavola della vita. È dipendente di dipendenti, fa tanto il figo per nascondere il fatto che è attaccato all'esistenza giusto con i canini. Per il vegetale, un'entità che si nutre di Luce bevendola direttamente dal capezzolo di Dio, senza problemi col Karma, uccidere e mangiare carne per ottenere una fettina di quell'energia di terza mano è davvero una situazione da welfare.

D'altra parte è bene non farsi ingannare da questa apparente purezza spirituale dei vegetali: accanto a tutti gli altri modi di arruffianarsi gli esseri-che-vagano, non mancano le piante che uccidono, e lo fanno in molti modi e per diversi motivi. Per nutrirsi dei cadaveri, per attirare altri da uccidere coi cadaveri dei primi, oppure solo per averle assaggiate.




Secondo pensierino: nella storia della vita si vede come i primi organismi fossero molto poco sofisticati. Nutrirsi era per lo più un buttare dentro di sé del materiale biologico da cui estrarre ciò che serve. Non c'era grande speculazione dietro, anche perché spesso non c'era proprio il cervello. La questione era semplicemente: [(massa biologica) ingloba (massa biologica)] per prolungarsi. Che sia animale, pianta, melma, non fa differenza. Una riga di codice per i programmatori fantasiosi:

ContinuousMe = Me.repeatOnStatus(System.Alarm.HungerOn, inputOrganicMatter());

Lo squalo, ad esempio, è un pesce antichissimo, rimasto pressoché uguale attraverso ere geologiche, e questo è indice che ha raggiunto in qualche modo una perfezione: lo squalo esiste come tassello preciso nell'equilibrio del Tutto, rasenta l'iperuranio platonico; non il singolo individuo della specie ma quel ruolo, quella forma, quel modo di essere. Se lo squalo non volesse più fare lo squalo, qualche altro animale diventerebbe uno squalo.

Se immagini la vita dello squalo dal suo punto di vista, deve essere qualcosa così:

Vado in giro. Tutto bene. Da quanto tempo sto andando in giro? Boh. Non ricordo di aver mai iniziato. Uh, fame! Per fortuna in tutto l'Universo ci sono dei pezzi di cibo che vagano, quindi non resto mai affamato a lungo. Infatti eccone uno! Gnam. Fame passata. Dicevamo?

Dal punto di vista della sua preda, invece, deve essere qualcosa come:

Vado in giro. Tutto bene. Da quanto tempo sto andando in giro? Boh. Non ricordo di aver mai iniziato. Uh, quanti denti! Ahia! E adesso che è quella Luce Bianca? Comunque... Dicevamo?

È anche così che va il mondo, e non c'è niente di innaturale. È giocoforza che ogni organismo faccia i suoi tentativi per sopravvivere, perché la vita nel suo insieme non può sostenersi se nessuno si preoccupa di preservarsi. D'altra parte è logica elementare che se anche sfuggi a tutti i predatori poi muori lo stesso... quindi pare inutile provarci. Ma se la logica elementare fosse rispettata dalla Natura in modo rigoroso non ci sarebbe vita, anzi, non ci sarebbe nemmeno l'Universo, che è un infinito spreco di spazio ed energia senza ragion d'essere.




Vista in quest'ottica, anche l'affannarsi tanto per la riproduzione non serve a granché - di certo non all'individuo - ma è un passaggio obbligato perché la vita continui ad esistere. Oppure puoi rovesciare il discorso e dire: non è che la vita vuole esistere, esiste perché ci sono delle entità che si affannano a riprodursi. Quelle che non lo fanno spariscono e non è un problema per nessuno. Invece quelle che si danno da fare continuano ad esserci, come lo squalo.

In molte specie, tra l'altro, la riproduzione è anche la fine della vita dell'individuo. Per gli umani questo significa che non ha più tempo per sé, per altri organismi significa proprio kaputt.

Comunque da tutto questo emerge l'impressione che l'individuo conta poco, è la specie che conta, la continuità ciclica, qualcosa che assolutamente trascende il singolo.

E ad un livello ancora più alto nemmeno le specie contano, tant'è vero che la Natura ha più volte resettato l'orologio della biologia sulla Terra per poi rifare da capo, meglio e con maggiore complessità. Vedendo questo viene da pensare che sia il Gioco ciò che conta, non gli individui e nemmeno le specie, ma il Circo nel suo insieme. D'altra parte - dice la Natura - o le palle che girano nello spazio con sopra delle cosine strane e variopinte che brulicano, oppure niente, e niente è davvero una pizza!

Come biasimarla?




E poi ci sono tutte le perverse interazioni tra specie, come quel pesciolino che vive nell'orifizio anale del cetriolo di mare, e magari qualche ideologo ittico vorrebbe portarlo a condizioni di vita più dignitose, ma senza interpellare l'interessato potrebbe non capire mai che, ai fini della sua specie, quella soluzione di vita nell'ano altrui funziona a meraviglia!

Allo stesso modo si potrebbe non vedere mai che le specie di cui gli umani si nutrono sono di fatto entrate in una simbiosi con l'uomo che le garantisce a lungo! Che fine farebbero le mucche in Occidente se smettessimo di mangiarle? Non andrebbero certo in giro per le autostrade come in India! Dove c'è l'uomo occidentale se non sei cibo sei spacciato.

Anche l'idea di crudeltà è un pochino distorta. C'è una specie di ragno, ad esempio, in cui la madre depone le uova in una cavità nella Terra e le veglia finché non si schiudono. Appena i teneri ragnetti nascono, affamatissimi, la madre si sacrifica per nutrirli e divenire parte di loro: si fa mangiare viva. Ah, l'amore!

Ma noi siamo umani! potrebbe dire qualcuno.

Cip cip! risponde qualcun altro dalla grondaia.

Bau-bau! conclude qualcun altro ancora, da laggiù.

E la Giostra gira, gira, gira...

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